Toro, Praet e Juric: ecco perché il tecnico punta forte sul belga

L’ex della Samp ha visione da gioco da numero 10, ma pure trascorsi da mezzala
Toro, Praet e Juric: ecco perché il tecnico punta forte sul belga© EPA

TORINO - Ma perché Juric vuole a tutti i costi Dennis Praet per il suo Toro? La ragione è squisitamente tattica: il belga sarebbe l’unico giocatore del lotto con determinate caratteristiche. «Non ne ho altri che sappiano cucire il gioco come Praet», diceva il tecnico già nella passata stagione. Perché l’ex della Samp ha visione da gioco da numero 10, ma pure trascorsi da mezzala. Ha, insomma, i tempi per ricevere il pallone e accendere la manovra ballando tra il centrocampo e l’attacco. Con talenti da rifinitore che i suoi attuali colleghi già presenti nel Toro non hanno. Chi più gli assomiglia è Miranchuk, ora ai box e comunque giocatore più orientato allo scambio stretto e rivolto allo sviluppo verticale che non dotato dello sguardo d’assieme proprio di Praet. Radonjic è invece l’attaccante in grado di creare scompiglio, di portare superiorità numerica con il dribbling. Idem dicasi per Vlasic, dotato di uno spunto importante, ma privo dei talenti in rifinitura propri del gioco del belga. Ecco perché non appena è terminata la scorsa annata Juric non ha perso tempo e ha subito chiesto gli venisse riconsegnato Praet: positiva, ma vincolata a un prestito con obbligo di riscatto, la risposta del Leicester. Ora disposto a chiudere l’operazione (costo totale 8,5 milioni), ma in attesa di un pari ruolo prima di procedere con le firme. 

 

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