Torino, niente Praet né punta e mediano. Scommessa Karamoh

Izzo al Monza, non compensate le perdite di Belotti, Pobega e Mandragora: Juric ci prova con una squadra incompleta
Torino, niente Praet né punta e mediano. Scommessa Karamoh© ANSA

L’amaro è in coda: dopo una seconda fase del mercato nel quale Cairo e Vagnati avevano prodotto una confortante accelerata, l’ultimo giorno utile per chiudere gli affari non porta in dote a Juric il grande obiettivo dell’estate. Il biblico inseguimento a Praet si è arenato di fronte al mancato passaggio di Boga al Leicester. Ridursi al gong delle trattative può irrimediabilmente complicare i piani: il rischio è stato messo più volte in chiaro da queste colonne, e purtroppo per il tecnico granata si è concretizzato. Un brutto colpo, per un allenatore che in rosa non ha altri giocatori con le caratteristiche di Praet. Trequartista con trascorsi da mezzala che portano a una sintesi: il belga ha in dote l’ultimo passaggio, e la visione di gioco per piazzarsi al meglio tra centrocampo e attacco. «Altri come Praet non ne abbiamo», aveva più volte denunciato Juric, nel passato campionato. Più fresche le parole rilasciate dal croato per fotografare il mercato in corso. «Siamo incompleti, se ci capita un problema andiamo in emergenza - ha chiarito in sede di presentazione della sfida contro l’Atalanta: e subito si è fermato Ricci prima della gara, con Seck dentro e una linea mediana formata da Lukic e Linetty -. Ci mancano giocatori in mezzo e davanti», ha aggiunto con tono asciutto. Figlio in parte della serenità regalata da due vittorie e dal pareggio conquistati nelle prime tre giornate, ma forse più da una sorta di disincanto nei confronti della società. Tanto che così ha poi completato l’analisi: «Non se se ci sarà tempo per fare qualcosa, in caso contrario andremo avanti così sperando non ci siano problemi e infortuni».

La scommessa Karamoh

Qualcosa è stato fatto, il reparto offensivo è stato completato, ma con una scommessa: dal Parma è stato preso Yann Karamoh. Arriva a titolo definitivo: un anno di contratto con opzione per altri due. Era stato portato in Italia da Walter Sabatini (all’Inter), dirigente che alla Roma aveva pure voluto Radonjic. Con il quale Karamoh entra ora in ballottaggio, nel Toro: il francese pure è un attaccante esterno che predilige partire da sinistra, così da accentrarsi e calciare in porta con il destro. Niente da fare, invece, per il centrocampista: e la coperta in mediana è a questo punto cortissima. Dietro a Ricci, Lukic e Linetty ci sono i soli Adopo e Ilkhan. Il primo, eccezion fatta che per due subentri nel finale di gara contro la Roma nel 2019-20 e la titolarità di Monza si è soltanto confrontato con la Viterbese in C, il turco ha compiuto 18 anni il 1° giugno ed è arrivato al Toro con alle spalle 11 presenze con il Besiktas: ha talento, ma va lasciato maturare. Detto che considerate le difficoltà in zona gol di Sanabria e Pellegri a questa squadra male non avrebbe fatto l’acquisto di un centravanti («Le partite si vincono con i cambi in attacco», diceva a riguardo Juric), e ribadito l’azzardo di ripartire con Milinkovic e Berisha in porta, pure in difesa resta un buco. Negli ultimi secondi del mercato Izzo è passato al Monza: i granata restano con Zima, Djidji, Schuurs, Buongiorno e Rodriguez. La logica di avere un cambio per ogni titolare non è rispettata. Completando il discorso relativo alle uscite l’allenatore del Torino si può comunque ritenere soddisfatto. Dei sei fuori squadra ne sono partiti cinque (è rimasto Edera): Horvath (Debrecen), Millico (Cagliari), Izzo (Monza), Verdi (Verona) e Zaza che ha rescisso. Otto (più il riscatto di Pellegri) gli arrivi: Bayeye, Lazaro, Schuurs, Ilkhan, Radonjic, Karamoh, Miranchuk e Vlasic. Belotti, Mandragora e Pobega non sono stati sostituiti.

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