Torino, Lukic non cambia idea: cosa sta succedendo

Il serbo pretende la clausola rescissoria per firmare il rinnovo. E così spunta la nuova proposta per Cairo
Torino, Lukic non cambia idea: cosa sta succedendo© www.imagephotoagency.it

TORINO - Alla faccia della postilla, alla faccia del codicillo. Poche righe in un contratto possono spostare la questione anche di 25 milioni di euro, sic et simpliciter. D’emblée. Un tratto di penna e via. Lo spazio di un paio di firme, in calce. Più in alto, un centimetro quadrato su quel papiro per poter scrivere tutti gli zeri necessari. Attorno a quell’ideale centimetro quadrato si sta materializzando un braccio di ferro, da qualche tempo. Come si svelava su queste colonne nella scorsa settimana, Sasa Lukic vuole che venga inserita una clausola rescissoria per concludere positivamente le trattative volte al rinnovo del suo contratto con il Torino. L’attuale legame scadrà il 30 giugno del 2024. Ciò significa uno scenario ballerino con un prezzo tendente ad abbassarsi in modo anche drastico già nella prossima estate, caso mai il braccio di ferro permanesse. Con una variabile nella variabile, però, rappresentata dal prossimo Mondiale, con vista sul mercato di gennaio.

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Chi sta osservando Lukic

Dalla seconda metà di novembre Lukic disputerà con la Serbia il Mondiale in Qatar, accompagnato dai connazionali Milinkovic-Savic e Radonjic. Se mai arrivasse alla competizione internazionale con il contratto ancora da rinnovare e si mettesse particolarmente in luce, favorito anche da un cammino brillante della sua Nazionale, a gennaio diventerebbe automaticamente un obiettivo assai intrigante per più di un club di medio-alto livello: per le sue qualità tecniche, per l’età (26 anni) e per il prezzo di mercato, a quel punto decisamente più basso del suo valore oggettivo, a un anno e mezzo dalla scadenza del contratto. Non solo in Italia, ma anche all’estero Lukic è osservato da più club: uscendo dai nostri confini, occhio alla Spagna, in particolare. Da noi, tra la fine della scorsa primavera e l’estate avevano tirato su le antenne (sondaggi, proposte ufficiose) le romane e le milanesi. Tutte società che continuano a seguire l’evoluzione delle complicate, difficili trattative tra il centrocampista e i vertici del Torino. C’è un punto di partenza che non dobbiamo mai dimenticare, comunque.

Il Toro vuole il rinnovo

Il club granata ha ovviamente intenzione di prolungare il legame, concedendo al giocatore quanto ha richiesto quanto al nuovo ingaggio (da raddoppiare o quasi, sino a una forbice oscillante tra 1,5 e 1,8 milioni netti, con i bonus). A sua volta Lukic (al di là del caos di metà agosto) ha fin qui dimostrato di essere disponibile a trattare il rinnovo, mettendo in condizione il Torino di non perderlo, nel caso, a parametro zero o quasi. In queste ultime settimane non si è mai posto alla Belotti, insomma: i silenzi del Gallo della scorsa stagione, i suoi ni che diventavano no e tutti quei rinvii ambigui, al di là naturalmente delle precedenti responsabilità di Cairo e della gestione societaria. Superata la buriana dell’ammutinamento a cavallo di Monza, Lukic ha ripreso e non ha mai interrotto per deliberata scelta il dialogo con il club. Però da qualche tempo ha posto quella condizione: una clausola rescissoria, non per fuggire appena possibile, ma per avere la certezza di poter andare via, casomai arrivasse una proposta da un top club gradito. E così possiamo riflettere per l’ennesima volta anche sull’appeal che questo Torino produce sui suoi giocatori di maggiore personalità (Sirigu, Belotti, Bremer, ora Lukic…).

La strategia di Lukic

Una strategia, quella del serbo, che tuttavia non garba a Cairo: il presidente non vuole legarsi le mani con una clausola rescissoria, lo ha detto e ripetuto, Vagnati ha confermato e il braccio di ferro ha portato a uno stallo. Rischioso, inevitabilmente. Tuttavia i buoni rapporti tra gli agenti, Cairo e il dt granata e la volontà comune di risolvere la questione (ma quando?) sta portando alla luce una nuova proposta: la possibilità di valutare una clausola da 25 milioni, così da tutelare in qualche modo sia la posizione del centrocampista sia il Torino (non si tratterebbe certo di una cifra bassa, di questi tempi, per l’identikit di un giocatore come Lukic). Resta da vedersi se un accordo si possa ancora trovare prima dei Mondiali, cioè entro metà novembre: difficile, difficilissimo (con tutto quello che potrebbe conseguire a gennaio), ma non ancora impossibile.

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