TORINO - Prima ancora del mercato di gennaio, sul taccuino di Davide Vagnati c'è il nodo rinnovi. Un tema scottante, che riguarda alcuni giocatori con vista su giugno e anche sul 2024. Le riflessioni degli ultimi giorni ruotano intorno a Koffi Djidji, elemento molto apprezzato al Toro. Solidi i rapporti col club, eccellenti quelli con Ivan Juric, che dopo il rientro dal prestito al Crotone lo ha letteralmente rigenerato. Oggi il francese classe '92 è una colonna granata. Ma il prolungamento del contratto è un tema sul quale ancora non ci sono certezze: la volontà di giungere al rinnovo è viva da entrambe le parti, ma esiste una certa distanza. Non incolmabile e nemmeno in grado al momento di far saltare il banco, ma c'è e anche altre squadre ne prendono atto. Perché Djidji, a giugno a parametro zero, è un giocatore che può fare gola a molte squadre. In questi giorni c'è stato un sondaggio dell'Inter, che cerca un comprimario low cost in vista della prossima stagione. De Vrij e D'Ambrosio sono in scadenza, il rinnovo di Skriniar è congelato, per cui la difesa è un reparto da puntellare, soprattutto per quanto concerne le alternative ai titolari. Djidji piace a Simone Inzaghi, è perfetto per la difesa a tre e la sua duttilità, unita alla profonda conoscenza del calcio italiano, stuzzica l'Inter. Per ora c'è stato un primo sondaggio esplorativo con l'entourage del difensore, che ha tanti estimatori anche all'estero. In particolare in Inghilterra e in Belgio: Koffi interessa al Bristol, ambiziosa compagine di Championship alla ricerca di un centrale esperto, ma anche all'Anderlecht, che valuta positivamente un colpo a costo zero per la retroguardia. Tutti vorrebbero Djidji a giugno, ma in caso di necessità i tempi possono accelerare: a gennaio c'è chi può avanzare una richiesta al Toro, ben coperto da Buongiorno, Zima, Rodriguez e Schuurs.
Il tesoretto
A quel punto, se non si dovessero registrare segnali positivi sul rinnovo, Vagnati valuterebbe l'ipotesi di incassare un piccolo tesoretto da reinvestire subito. Scongiurando il rischio di perdere Djidji pochi mesi dopo senza alcun indennizzo. In Italia l'Inter è attenta, all'estero ci sono Bristol e Anderlecht vigili, ma la partita del rinnovo col Toro rimane comunque aperta. La questione prolungamento, tuttavia, non tocca soltanto l’ex Nantes. Già, perché anche il tema Sasa Lukic tornerà d’attualità dopo il Mondiale: i segnali di un divorzio sono ormai evidenti, per cui già a gennaio se dovesse arrivare l’offerta giusta per lasciar partire il serbo - il cui contratto scade a giugno 2024 - il Toro la prenderebbe in esame. Per Michel Adopo e Ola Aina, invece, le scadenze sono tutte datate 2023: motivo in più per fare chiarezza a stretto giro di posta. Il francese è un patrimonio del presente e del futuro, per cui urge un’intesa: lasciarlo andare a zero adesso che ha conquistato un posto in prima squadra sarebbe un delitto. Tutto diverso per Ola Aina, che al Toro non è mai riuscito a spiccare il volo. Al nigeriano non dispiacerebbe tornare in Premier League, campionato nel quale vanta ancora qualche illustre estimatore. Più delineata, infine, la strategia che riguarda Luca Gemello (altra scadenza nel 2023), per il quale i granata vantano un’opzione di rinnovo per un’altra stagione. Il suo futuro, però, è legato a quello di Berisha. Se l’albanese dovesse partire già a gennaio, Gemello potrebbe essere promosso come vice di Milinkovic-Savic. Ma se questa circostanza non si dovesse verificare subito, il Toro potrebbe sedersi nuovamente al tavolo degli intermediari del portiere classe 2000. Per pianificare un prestito altrove con un contratto di durata maggiore, oppure per mettere a punto una cessione che possa prevedere un diritto di recompra.