Lukic-Torino, altra svolta sul rinnovo: si tratta su clausola e 2027

Parti più vicine: dalla rottura delle scorse settimane alla ripresa delle trattative per il prolungamento di contratto
Lukic-Torino, altra svolta sul rinnovo: si tratta su clausola e 2027© Marco Canoniero

TORINO - Proprio quando la calma pareva ormai così piatta da risultare persino dirompente, si registra una nuova svolta nella telenovela in serbo. Il dialogo con i nuovi agenti di Sasa Lukic è ripartito, le trattative sono riprese. E il rinnovo del contratto in scadenza già nel 2024, ordunque, non appartiene più al periodo ipotetico del secondo tipo: sembrava essere man mano scivolato all’interno del recinto delle chimere, torna invece a essere una speranza appoggiata su un piedistallo concreto, realistico. Di qui a cantar vittoria ce ne passa eccome: l’accordo tra le parti non c’è ancora. Ma non appare più così lontano come poteva essere prima dell’inizio dei Mondiali. Un sasso è caduto nel centro dello stagno: e le onde sprigionate stanno portando di nuovo a galla la possibilità che il serbo firmi il prolungamento di contratto con il Torino persino relativamente a breve, ovverosia a fine mese o, al più tardi, a inizio gennaio. Di sicuro la notizia si inserisce nel solco di quanto si auguravano Urbano Cairo e Davide Vagnati per evitare di ritrovarsi tra un mese con una patata bollente più da far fuori che da trattenere a ogni costo. Il direttore tecnico granata aveva trascorso le ultime settimane al bivio: di qua la speranza di un prolungamento da firmare, di là la necessità/urgenza di cedere il centrocampista già a gennaio, per salvare il salvabile almeno a bilancio. Adesso la strada imboccata da Vagnati è la prima, è questa la pista che appare non solo più verosimile, ma anche più realistica agli occhi del dt.

L’aria attorno a Lukic è cambiata

Il tutto, da verificarsi strada facendo. Il rischio di finire fuori strada, al di là della carreggiata, è sempre presente: come può esserlo in qualunque trattativa complicata con un giocatore che, oltretutto, ha già dimostrato di essere assai poco malleabile, se ritiene di non venir abbastanza compreso, rispettato. Tuttavia l’aria che si respira attorno al centrocampista serbo è cambiata: più vicina a un cielo grigio che pare tendente al sereno, rispetto al buio notte di due, tre, quattro settimane fa. In assenza di rinnovo, l’attuale contratto di Sasa imporrebbe nei fatti a priori una scelta precisa, ai piani alti del Torino: mettere subito il ragazzo in vetrina, così da cercare di recuperare il più possibile da una compravendita già a gennaio. Da luglio in poi, infatti, cioè a meno di 12 mesi dalla scadenza (30 giugno 2024), il prezzo di Lukic scenderebbe progressivamente per banalissime ragioni di mercato, tanto più a fronte dell’impossibilità per il club granata di arrivare a una nuova definizione contrattuale. Ed è del tutto evidente che le trattative che si snoderanno in queste settimane di dicembre saranno anche una chiara cartina di tornasole: se mai si arrivasse a una nuova rottura, sarebbe oltremodo difficile pensare a una conversione sulla via di Damasco, durante la primavera. Morale: di qui a gennaio si entra ne periodo più delicato della questione, quasi all’ordine del dentro o fuori.  

Il ragionamento del Torino

Cairo ha allentato i cordoni della borsa, Lukic ha toccato con mano di non avere il Real Madrid o chissà chi dietro l’angolo. La ragion di stato e il senso della realtà hanno avvicinato le parti, in questi ultimi giorni. Il serbo, eliminato ai Mondiali dopo la prima fase (tornerà a radunarsi col gruppo granata durante il ritiro in Spagna), ha dato mandato ai suoi agenti di sedersi nuovamente a trattare, a fronte delle aperture testimoniate dal patron e dal suo dt. Il Torino sta ragionando su una piattaforma contrattuale allungata nel tempo sino al 2027 (2026 come minimo, più eventuale opzione), con uno stipendio vicino ai 2 milioni netti (1,75 netti a salire) più bonus variegati, alcuni dei quali facilmente raggiungibili. Le parti stanno cercando di trovare dei punti di accordo anche quanto alla clausola rescissoria, che (se effettivamente inserita, come chiesta dal giocatore) dovrebbe oscillare intorno a una cifra vicina ai 25 milioni. Questa la piattaforma di (ri)partenza, che potrà comunque essere riveduta e corretta strada facendo sulla base delle pieghe che prenderanno le trattative nelle prossime settimane. Intanto sono riprese: ed è già una svolta di per sé. 

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