Torino, caso rinnovi: Ola Aina e Djidji verso l’addio

Il terzino vorrebbe tornare in Premier, per il centrale invece conta anche l’età
Torino, caso rinnovi: Ola Aina e Djidji verso l’addio

TORINO - Nella partita a scacchi in corso tra il tandem Cairo-Vagnati e Juric occorre dare un’occhiata anche ai pezzi in ballo sulle caselle: pedoni, alfieri, torri e cavalli. Per esempio Djidji, non esattamente una delle figure più importanti. Ha il contratto in scadenza già tra 4 mesi, a fine giugno. Ma sta pure correndo verso i 31 anni. Il suo rendimento, ripensando al passato pre-Juric, era stato giudicato non all’altezza. Però poi, con l’arrivo del croato, Djidji è cresciuto, sino a raggiungere una continuità superiore, pur tra cicliche ricadute (certi rigori inutilmente regalati in extremis, certe marcature decisive improvvisamente saltate nell’arco di 90 minuti magari complessivamente anche buoni). Il Torino ha mille e un dubbio a valutare concretamente ipotesi di rinnovo. Perché la sensazione allargata è che il francese sia già da tempo arrivato al tetto delle sue potenzialità, perché appunto l’età non lo aiuta molto, perché nella prossima stagione il 22enne Zima (oggi lungodegente, post operazione al ginocchio) sarà destinato ad avere più spazio e a non restare una riserva fissa, e perché oltretutto a gennaio il Torino ha ingaggiato il centrale francese 25enne Gravillon in prestito con obbligo condizionato, dal Reims. Cifra prefissata: 3,5 milioni di euro.

Il mercato del Torino

Il diritto di riscatto si trasformerà in un dovere se il centrale metterà assieme almeno 10 presenze di qui a giugno (e, se dovesse restare in granata, automaticamente entrerebbe in vigore per lui un nuovo contratto sino al 2027). Gravillon ha già messo assieme 2 presenze, sinora. Alla fine del campionato mancano per il Torino 14 giornate. Si vedrà. Un altro giocatore sempre più vicino all’addio è poi Aina, pure lui in scadenza a giugno. Ma qui apriamo una parentesi per ricordare le linee programmatiche indicate da Vagnati una decina di giorni fa: «Per i contratti e i prolungamenti stiamo parlando con chi pensiamo sia giusto parlare. Non dobbiamo forzare la gente, siamo il Torino. Chi vuole restare deve essere disponibile (anche a valutare ingaggi mediobassi, ndr). Chi invece ha un tentennamento? Ci sono tanti giocatori nel mondo, non ho paura o timore per chi è in scadenza. Stiamo parlando con chi ci interessa. E se non ci fosse un risultato positivo, andremmo a prenderne altri». Il Torino già a gennaio cercava un terzino, sapendo da tempo che l’anglonigeriano Aina punta a tornare in Premier. A parametro zero, in Inghilterra può davvero fare bingo, quanto allo stipendio: altro che in Italia, in granata. Il dado pare già tratto, per i suoi destini.

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