Toro, Ludergnani addio? Tentazione Bologna, lo vuole Sartori

In Emilia potrebbe seguirlo Scurto. Sondati pure Costanzi e Bava, ma il granata è in pole position

TORINO - La finale scudetto è sfumata per un soffio. Per questo motivo, in casa Toro, si respira una profonda amarezza. Il primo a essere affranto è Ruggero Ludergnani, colui che ha allestito la rosa a disposizione di Giuseppe Scurto e che da quando si è insediato alla guida delle giovanili ha svolto un lavoro eccezionale. Ne ha beneficiato la Primavera, che ha conquistato un posto fra le migliori quattro d'Italia: da tempo non era la normalità dalle parti del Filadelfia. La delusione di Ludergnani è anche per l'arbitraggio di Calzavara, che nella semifinale contro la Fiorentina ha pesantemente condizionato l'andamento della partita. Prima non espellendo Kayode - l'autore del gol vittoria - per il fallo in area su Gineitis e poi per non essersi accorto del tocco col braccio di Kayode nella ripresa, nel contrasto in area con Corona. Il Toro, tuttavia, ha preferito non alzare alcun polverone sulla direzione di gara. Anche perché il finale di stagione rischia di portare sotto la Mole ben altre preoccupazioni.

Sartori punta Ludergnani

Già, perché i granata rischiano di perdere proprio Ludergnani. Non ci sono firme o strette di mano, almeno non ancora, ma la situazione è sicuramente in evoluzione: in pressing c'è il Bologna, alla ricerca di un profilo come il suo. Da un mese, infatti, il club rossoblù si sta guardando intorno per individuare il sostituto di Daniele Corazza, che dopo tredici anni è giunto al passo d'addio. Giovanni Sartori in persona sta lavorando su questo fronte e avrebbe individuato in Ludergnani la figura ideale per affidargli il vivaio. L'ex direttore sportivo dell'Atalanta, infatti, segue da tempo il dirigente ferrarese. Ne apprezza le capacità, le conoscenze e le competenze. Il profilo si sposa benissimo con un Bologna attento sul mercato italiano, ma anche molto focalizzato su profili provenienti dall'estero. Così il nome di Ludergnani sta prendendo quota, all'interno di una cerchia molto ristretta. Composta in primo luogo da Maurizio Costanzi, in uscita dall'Atalanta, che per il momento non ha approfondito il dialogo con Sartori, nonostante l'immensa stima che li lega sin dai tempi di Bergamo. Ma a inizio maggio è stato sondato anche Massimo Bava, che ha trascorso nove anni di alto livello da numero uno delle giovanili del Toro.

Il futuro del vivaio Toro

Ludergnani, in questo momento, è in pole position per il Bologna. Non è un caso che la settimana scorsa, in conferenza stampa, di fronte ad una domanda sul contratto in scadenza a giugno 2024 abbia preferito glissare, evitando di giurare amore eterno: «Il mio contratto scade a giugno 2024 e non sto neanche pensando al rinnovo, non è un tema di oggi, c’è tanto tempo davanti». Non era una chiusura nei confronti del Toro, ma nemmeno un modo per sancire la solidità di un rapporto che forse non è più d’acciaio. La stessa cosa vale per Giuseppe Scurto, anche lui legato ai granata fino a giugno 2024. Al termine della semifinale contro la Fiorentina, ai microfoni di Sportitalia, il tecnico di Alcamo ha preferito evitare promesse da marinaio sul futuro. «Il club ci è sempre stato vicino, ci ha fatto i complimenti, questo ci fa molto piacere. Adesso parlerò con la società, ma ora sono stanco e mi riposo un attimo», ha detto dopo aver abbracciato Vagnati, sceso a bordocampo dalla squadra. Il Toro dopo l’eliminazione dalle final-four vive una fase di grande fermento. Legata soprattutto alle prospettive di Ludergnani, molto più che a quelle di Scurto, almeno per il momento. Il capo del vivaio è seguito da vicino dal Bologna e rischia di interrompere il proprio percorso in granata. Una prospettiva che i tifosi sperano di evitare, al termine di un anno particolarmente florido. Andato ben oltre la semifinale scudetto della Primavera, visto che il lavoro di Ludergnani ha permesso per esempio a Gvidas Gineitis di diventare un giocatore della prima squadra. E non è poco, visto e considerato che è questo il primo obiettivo che il vivaio deve perseguire.

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