Torino, per Vlasic sono giorni caldi: si attende una risposta

Il West Ham chiede 13 milioni: nell'ultima offerta Vagnati è arrivato a 9 più 1,5 di bonus. Il dt lavora anche su Pereyra e Praet
Torino, per Vlasic sono giorni caldi: si attende una risposta© LAPRESSE

Riprendere Nikola Vlasic: è questa la parola d’ordine in casa Torino. Nonostante il calo a livello di qualità di prestazioni avuto nelle prime partite dopo il Mondiale, il croato ha dimostrato di poter essere un giocatore molto importante per la squadra granata, uno di quelli in grado di fare la differenza.

E la differenza l'ha fatta a lungo, nella prima parte dell'anno e poi nel finale di stagione. I contatti tra Davide Vagnati, l’entourage del trequartista e il West Ham sono stati frequenti e riprenderanno questa settimana: l’obiettivo è quello di trovare un’intesa per poter acquistare il fantasista, dopo che sono stati fatti scadere i termini per il riscatto. Il Torino ha dalla sua la volontà del giocatore di restare sotto la Mole: un anno fa proprio il desiderio di Vlasic di lavorare con Ivan Juric era alla fine stato decisivo per la buona riuscita della trattativa e, dodici mesi dopo, il Torino spera che la voglia del calciatore di restare in granata possa ancora una volta convincere il club inglese - per ora fermo alla richiesta di 13 - ad abbassare le proprie pretese e far scendere il prezzo del cartellino sotto i 10 milioni (con la cifra che potrebbe poi aumentare grazie ai vari bonus): il dt fin qui ne ha proposti 9 più 1,5 di bonus, ma difficili da centrare.

Toro, le altre trattative in corso

Quella per Vlasic non è però l’unica trattativa che il Torino sta portando avanti per rinforzare la trequarti, ci sono anche altre piste che Vagnati sta seguendo: una di queste porta ad Aleksey Miranchuk. Come per Vlasic, il dt è al lavoro per trovare un accordo per il ritorno del russo, dopo che sono scaduti i termini per il riscatto anche se, a meno di sorprese, non dovrebbero arrivare novità a breve. Qualcosa potrebbe invece muoversi a stretto giro di posta per quanto riguarda Roberto Pereyra: l’argentino è in scadenza di contratto con l’Udinese e la società granata è allettata dall’idea di poterlo prendere senza dover spendere un euro per il cartellino. I friulani faranno però un nuovo tentativo per trovare un accordo per il rinnovo e non veder il prossimo 1° luglio il nome del trequartista nella lista dei giocatori svincolati. El Tucu vorrebbe continuare a giocare nel campionato italiano, e per lui potrebbe scatenarsi una sorta di asta (da battersi sullo stipendio), considerato che ci sono anche diverse altre società che hanno chiesto informazioni. Pereyra, fra l’altro, è un datato obiettivo del Torino: Walter Mazzarri lo aveva inserito nella lista dei desideri quando l’argentino giocava nel Watford (i due si erano conosciuti proprio in Premier League), ma all’epoca fu proprio il prezzo del cartellino a frenare la trattativa. Un rischio che ora non si correrebbe, se El Tucu dovesse lasciare l’Udinese da svincolato.

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Toro-Praet: nuovo tentativo

Nella lista dei trequartisti trattati dal Torino c’è poi anche un’altra vecchia conoscenza granata come Dennis Praet: il belga è un pallino di Vagnati, aveva indossato la maglia granata due anni fa ed era stato seguito, senza successo, per tutta la scorsa estate. Ora che il Leicester è retrocesso e che gli resta un solo anno di contratto con il club inglese, il prezzo del suo cartellino si è abbassato; il Torino vorrebbe farlo calare ancora, arrivando a trovare un accordo per una cifra non superiore ai 4 milioni. Per adesso ne sono stati offerti 3.

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Riprendere Nikola Vlasic: è questa la parola d’ordine in casa Torino. Nonostante il calo a livello di qualità di prestazioni avuto nelle prime partite dopo il Mondiale, il croato ha dimostrato di poter essere un giocatore molto importante per la squadra granata, uno di quelli in grado di fare la differenza.

E la differenza l'ha fatta a lungo, nella prima parte dell'anno e poi nel finale di stagione. I contatti tra Davide Vagnati, l’entourage del trequartista e il West Ham sono stati frequenti e riprenderanno questa settimana: l’obiettivo è quello di trovare un’intesa per poter acquistare il fantasista, dopo che sono stati fatti scadere i termini per il riscatto. Il Torino ha dalla sua la volontà del giocatore di restare sotto la Mole: un anno fa proprio il desiderio di Vlasic di lavorare con Ivan Juric era alla fine stato decisivo per la buona riuscita della trattativa e, dodici mesi dopo, il Torino spera che la voglia del calciatore di restare in granata possa ancora una volta convincere il club inglese - per ora fermo alla richiesta di 13 - ad abbassare le proprie pretese e far scendere il prezzo del cartellino sotto i 10 milioni (con la cifra che potrebbe poi aumentare grazie ai vari bonus): il dt fin qui ne ha proposti 9 più 1,5 di bonus, ma difficili da centrare.

Toro, le altre trattative in corso

Quella per Vlasic non è però l’unica trattativa che il Torino sta portando avanti per rinforzare la trequarti, ci sono anche altre piste che Vagnati sta seguendo: una di queste porta ad Aleksey Miranchuk. Come per Vlasic, il dt è al lavoro per trovare un accordo per il ritorno del russo, dopo che sono scaduti i termini per il riscatto anche se, a meno di sorprese, non dovrebbero arrivare novità a breve. Qualcosa potrebbe invece muoversi a stretto giro di posta per quanto riguarda Roberto Pereyra: l’argentino è in scadenza di contratto con l’Udinese e la società granata è allettata dall’idea di poterlo prendere senza dover spendere un euro per il cartellino. I friulani faranno però un nuovo tentativo per trovare un accordo per il rinnovo e non veder il prossimo 1° luglio il nome del trequartista nella lista dei giocatori svincolati. El Tucu vorrebbe continuare a giocare nel campionato italiano, e per lui potrebbe scatenarsi una sorta di asta (da battersi sullo stipendio), considerato che ci sono anche diverse altre società che hanno chiesto informazioni. Pereyra, fra l’altro, è un datato obiettivo del Torino: Walter Mazzarri lo aveva inserito nella lista dei desideri quando l’argentino giocava nel Watford (i due si erano conosciuti proprio in Premier League), ma all’epoca fu proprio il prezzo del cartellino a frenare la trattativa. Un rischio che ora non si correrebbe, se El Tucu dovesse lasciare l’Udinese da svincolato.

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