Schuurs spaventa il Toro: "Non so se resto". Cairo: "40 milioni"

L’olandese si è presentato al raduno, ma a un tifoso ha ammesso la probabile partenza: ha ricevuto offerte dalla Premier. Lo seguono da tempo il Liverpool e il Crystal Palace. Variabile West Ham

Casa è quel luogo dove si torna volentieri, un ambiente fisico ed emotivo che non necessariamente corrisponde a quello in cui si è nati e cresciuti. Ad esempio Perr Schuurs è nato in Olanda, e laggiù è maturato intrecciando gli studi allo sport agonistico. Ha prevalso il secondo, anche grazie a una cultura famigliare che ha avuto e ha nell’attività fisica un punto di riferimento. Dopo i successi di papà Lambert che detiene il record di presenze con la Nazionale arancione di pallamano, adesso gli Schuurs registrano un calciatore professionista, una doppista di altissimo livello nel tennis (la sorella Demi) e un’altra agonista sempre nella pallamano (l’altra sorella Fleau). Affatto non scontato, ma più facile, crescere fino ai livelli raggiunti dal difensore, in tale contesto.

Ora il centrale, come da lui stesso postato subito dopo l’atterraggio a Caselle nella giornata di domenica, è tornato a casa: "Back Home", ha impresso sui social. Torino è casa sua perché in granata e nel capoluogo piemontese si è trovato bene, ma non è affatto detto che resterà tale anche nei prossimi mesi. Molto probabile che, nelle prossime settimane, la nuova casa dell’ex Ajax diventi una città inglese. "Non so se resto", ha messo in chiaro ieri rispondendo a precisa domanda fuori dai cancelli del Filadelfia, dove si è regolarmente presentato per il raduno. Non la risposta che il tifoso si sarebbe magari attesa, ma sempre meglio che la presa in giro. Del tipo: “Garantisco che resto” seguito da una successiva cessione.

Torino, Schuurs verso l'addio

D’altronde che i colori della tela Schuurs avessero assunto altra gradazione rispetto a quella molto granata dei primi giorni seguiti alla fine del campionato lo si era capito da tempo. Da "resta al 100%", l’agente dell’olandese Gardi era poi passato a un "vedremo che succede": nel linguaggio degli agenti una forte apertura verso la cessione. Di fatto confermata ieri dal giocatore. "Non so se resto": dichiarato pur con il sorriso sulle labbra, ma rivolto a un tifoso, suona come un saluto d’addio. Che si aggiunge al "mi piacerebbe tenerlo, ma vedremo che succederà", che a suo tempo aveva rilasciato Cairo. Tutto o quasi, insomma, lascia intendere che Schuurs si separerà dal club granata dopo una sola stagione. Una grave perdita dal punto di vista tecnico - come l’estate passata lo era stata quella di Bremer - ma una cessione che almeno finanzierà il mercato in entrata. Resta tuttavia da vedere quale sarà il club che si assicurerà il forte difensore centrale.

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Torino, Schuurs piace in Premier League

Tra i primi a farsi sotto c’era stato il Napoli, nel giro d’orizzonte degli azzurri a caccia del sostituto di Kim (passato al Bayern per 58 milioni): la società di De Laurentiis è però vicina al giapponese Itakura, in più l’obiettivo di Schuurs, dopo il passaggio in Serie A, è quello di approdare in Premier League. I 30 milioni offerti dal Liverpool non sono ritenuti sufficienti, da Cairo e Vagnati. Magari il Crystal Palace potrebbe aumentare l’entità della proposta, però è evidente come l’appeal dei Reds sia decisamente superiore, agli occhi di Schuurs e del suo entourage. Senza dimenticare il West Ham: i detentori della Conference hanno manifestato un primo interesse, e in rosa hanno quel Nikola Vlasic che Juric tornerebbe ad abbracciare molto volentieri. Ma che continua a costare 13 milioni, cioè la cifra fissata nel diritto di riscatto da tempo scaduto. Su Schuurs è evidente la strategia del Toro: alimentare un’asta per arrivare ai 40 milioni, o a una cifra che li sfiori, richiesti da Cairo.

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Casa è quel luogo dove si torna volentieri, un ambiente fisico ed emotivo che non necessariamente corrisponde a quello in cui si è nati e cresciuti. Ad esempio Perr Schuurs è nato in Olanda, e laggiù è maturato intrecciando gli studi allo sport agonistico. Ha prevalso il secondo, anche grazie a una cultura famigliare che ha avuto e ha nell’attività fisica un punto di riferimento. Dopo i successi di papà Lambert che detiene il record di presenze con la Nazionale arancione di pallamano, adesso gli Schuurs registrano un calciatore professionista, una doppista di altissimo livello nel tennis (la sorella Demi) e un’altra agonista sempre nella pallamano (l’altra sorella Fleau). Affatto non scontato, ma più facile, crescere fino ai livelli raggiunti dal difensore, in tale contesto.

Ora il centrale, come da lui stesso postato subito dopo l’atterraggio a Caselle nella giornata di domenica, è tornato a casa: "Back Home", ha impresso sui social. Torino è casa sua perché in granata e nel capoluogo piemontese si è trovato bene, ma non è affatto detto che resterà tale anche nei prossimi mesi. Molto probabile che, nelle prossime settimane, la nuova casa dell’ex Ajax diventi una città inglese. "Non so se resto", ha messo in chiaro ieri rispondendo a precisa domanda fuori dai cancelli del Filadelfia, dove si è regolarmente presentato per il raduno. Non la risposta che il tifoso si sarebbe magari attesa, ma sempre meglio che la presa in giro. Del tipo: “Garantisco che resto” seguito da una successiva cessione.

Torino, Schuurs verso l'addio

D’altronde che i colori della tela Schuurs avessero assunto altra gradazione rispetto a quella molto granata dei primi giorni seguiti alla fine del campionato lo si era capito da tempo. Da "resta al 100%", l’agente dell’olandese Gardi era poi passato a un "vedremo che succede": nel linguaggio degli agenti una forte apertura verso la cessione. Di fatto confermata ieri dal giocatore. "Non so se resto": dichiarato pur con il sorriso sulle labbra, ma rivolto a un tifoso, suona come un saluto d’addio. Che si aggiunge al "mi piacerebbe tenerlo, ma vedremo che succederà", che a suo tempo aveva rilasciato Cairo. Tutto o quasi, insomma, lascia intendere che Schuurs si separerà dal club granata dopo una sola stagione. Una grave perdita dal punto di vista tecnico - come l’estate passata lo era stata quella di Bremer - ma una cessione che almeno finanzierà il mercato in entrata. Resta tuttavia da vedere quale sarà il club che si assicurerà il forte difensore centrale.

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