Lo sfogo di Vlasic: “Vendetemi al Torino, non ne posso più”

La risposta beffarda del West Ham: “Di’ ai granata di inviarci un’offerta più alta”. Ma non precisano quanto vogliono: così è impossibile trattare
Lo sfogo di Vlasic: “Vendetemi al Torino, non ne posso più”© LAPRESSE

TORINO - Con Nikola Vlasic eravamo rimasti dove probabilmente ci ritroveremo anche domani, dopodomani e negli altri giorni a venire. Stallo era, stallo è e stallo sarà per chissà quanto tempo ancora. «Il West Ham è un club di un certo tipo... come dire... tosto», aveva sibilato nella scorsa settimana Davide Vagnati, in conferenza a Pinzolo.

Buona diplomazia, pur di non raccogliere altre formulette dialettiche nella bigoncia delle espressioni più colorite a uso e consumo del dt. E in effetti ‘sti inglesi sono abbastanza pesanti da sopportare. Ed è complicato (altro eufemismo) avere a che fare con loro. Nonostante siano di stanza a Londra, possiedono la fastidiosa grandeur di certi parigini. Tanto più davanti a questi italiani che sono sempre lì a piangersi addosso e a chiedere lo sconto col cappello in mano, come se fosse loro dovuto: così ironizzano sul Torino certi giornalisti al seguito degli Hammers, su media compiacenti in cui sono anche già state stigmatizzate, come è facile immaginare, certe ripetute lamentele di Vlasic. Vedi quelle degli ultimi giorni: le rimostranze, lo sfogo fin clamoroso di Vlasic sia con il nuovo dt del West Ham, Tim Steidten, sia con il tecnico David Moyes. Che lo vede sempre poco, sull’onda di quanto andò in scena nella stagione 2021-2022, la prima e unica del pitbull croato a Londra.

Vlasic spinge per il Torino

Nikola sta continuando a spingere per il ritorno a Torino dal suo connazionale Ivan Juric e con il dt degli Hammers è stato tanto chiaro quanto netto. Per la serie: «Non ne posso più di questa situazione senza sbocchi. Sappiamo tutti, voi per primi, che qui non sono considerato un giocatore importante, sono solo uno dei tanti nel gruppo delle riserve. Sono tornato a Londra rispettando con grande correttezza la convocazione e mi sto allenando ogni giorno con la massima professionalità, ma non può essere questa la soluzione. Sono due mesi che vi ripeto di voler giocare nel Torino, che non voglio più stare nel West Ham a queste condizioni, ai margini. E pure che la mia stessa famiglia non vuole più tornare a vivere in Inghilterra. E anche che non mi interessa valutare altre ipotesi di mercato, se mai ci fossero. Il vostro comportamento è incomprensibile. So che il Torino vi ha offerto già da tanto tempo 9 milioni, una cifra importante, rispettosa del mio valore e delle vostre esigenze. Però non intendete trattare col Torino, ripetete che non è abbastanza, ma continuate a non comunicare alla società italiana qual è la cifra giusta, secondo voi. Sono preoccupato: io proseguirò ad allenarmi con grande serietà, ma non si può andare avanti così».

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Vlasic, la richiesta del West Ham

Parole simili Vlasic le ha espresse anche all’allenatore del West Ham, Moyes. Ed effettivamente gli inglesi stanno giocando al gatto col topo, col Torino. Ripetono di voler aspettare una nuova offerta migliore, ma si rifiutano di comunicare una cifra di riferimento, quanto alla richiesta: più o meno trattabile che sia. I londinesi chiedono 13 milioni, si è sempre scritto finora, evocando la cifra del diritto di riscatto non “acceso” dal Torino a giugno. Paradossalmente, però, oggi non vi sono più nemmeno certezze sul fatto che il West Ham continui a ritenere quella la soglia giusta, per i propri bilanci. Difficile e a dir poco svantaggioso trattare con gli Hammers, in questo scenario. E il timore crescente di Vlasic è che il Torino possa stufarsi, un giorno sempre meno lontano, e dirottare altrove le proprie mire per rinforzare la trequarti. Stufarsi non certo di lui, Nikola, ma degli atteggiamenti del West Ham sì, eccome.

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TORINO - Con Nikola Vlasic eravamo rimasti dove probabilmente ci ritroveremo anche domani, dopodomani e negli altri giorni a venire. Stallo era, stallo è e stallo sarà per chissà quanto tempo ancora. «Il West Ham è un club di un certo tipo... come dire... tosto», aveva sibilato nella scorsa settimana Davide Vagnati, in conferenza a Pinzolo.

Buona diplomazia, pur di non raccogliere altre formulette dialettiche nella bigoncia delle espressioni più colorite a uso e consumo del dt. E in effetti ‘sti inglesi sono abbastanza pesanti da sopportare. Ed è complicato (altro eufemismo) avere a che fare con loro. Nonostante siano di stanza a Londra, possiedono la fastidiosa grandeur di certi parigini. Tanto più davanti a questi italiani che sono sempre lì a piangersi addosso e a chiedere lo sconto col cappello in mano, come se fosse loro dovuto: così ironizzano sul Torino certi giornalisti al seguito degli Hammers, su media compiacenti in cui sono anche già state stigmatizzate, come è facile immaginare, certe ripetute lamentele di Vlasic. Vedi quelle degli ultimi giorni: le rimostranze, lo sfogo fin clamoroso di Vlasic sia con il nuovo dt del West Ham, Tim Steidten, sia con il tecnico David Moyes. Che lo vede sempre poco, sull’onda di quanto andò in scena nella stagione 2021-2022, la prima e unica del pitbull croato a Londra.

Vlasic spinge per il Torino

Nikola sta continuando a spingere per il ritorno a Torino dal suo connazionale Ivan Juric e con il dt degli Hammers è stato tanto chiaro quanto netto. Per la serie: «Non ne posso più di questa situazione senza sbocchi. Sappiamo tutti, voi per primi, che qui non sono considerato un giocatore importante, sono solo uno dei tanti nel gruppo delle riserve. Sono tornato a Londra rispettando con grande correttezza la convocazione e mi sto allenando ogni giorno con la massima professionalità, ma non può essere questa la soluzione. Sono due mesi che vi ripeto di voler giocare nel Torino, che non voglio più stare nel West Ham a queste condizioni, ai margini. E pure che la mia stessa famiglia non vuole più tornare a vivere in Inghilterra. E anche che non mi interessa valutare altre ipotesi di mercato, se mai ci fossero. Il vostro comportamento è incomprensibile. So che il Torino vi ha offerto già da tanto tempo 9 milioni, una cifra importante, rispettosa del mio valore e delle vostre esigenze. Però non intendete trattare col Torino, ripetete che non è abbastanza, ma continuate a non comunicare alla società italiana qual è la cifra giusta, secondo voi. Sono preoccupato: io proseguirò ad allenarmi con grande serietà, ma non si può andare avanti così».

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