Klopp, del ’97 la Juve ricorda quei tre errori dell'arbitro

La finale vinta dal Borussia fu anche condizionata dall’arbitro Puhl che negò due rigori alla Juve e annullò un gol regolare a Vieri

TORINO - Jurgen Klopp cita la finale del 1997 e fa bene. Fu il momento più esaltante della storia del Borussia Dortmund che vinse la Champions League battendo la squadra che, in quel periodo, stava dominando in Europa (tre finali consecutive, un record). Per i tifosi gialloneri è un ricordo dolce, per i giocatori uno stimolo. Per il popolo bianconero un ricordo amaro. E di rabbia. «Perché degli errori contro la Juve non si parla mai», dicono i tifosi juventini e in parte hanno ragione, perché archiviare nel dimenticatoio tre errori in una finale di Champions non è cosa da poco. E degli sbagli dell’ungherese Puhl nessuno ne parla più. E non poteva certo farlo Klopp…


GLI ERRORI - Eppure, il giorno dopo, perfino il Corriere della Sera scriveva: «Una notte da squadra piccola e dunque anche sfortunata (due legni), non protetta dall'arbitro ungherese (e se Puhl e' il migliore del mondo, allora ieri sera era fuori forma o era in malafede)». E cosa ha combinato Puhl? Minuto tre: cross di Vieri che potrebbe innescare Jugovic che, tuttavia, viene spinto da Reuter alla spalle. Ci starebbe il rigore, ma Puhl non fischia. Fischia invece per anare il gol di Vieri che arriva quando il Borussia è avanti 2-0: ci sarebbe un controllo di braccio da parte del centravanti juventino, che però pare a tutti involontario. Al 23’ sul 2-1 altro rigore reclamato dalla Juventus: Alex viene strattonato in piena area da Heinrich. Quella finale poteva avere un’altra storia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Champions League

Champions, i migliori video