Monaco, Moutinho: «La Juve come l'Arsenal. In finale andremo noi»

Il centrocampista portoghese:
Monaco, Moutinho: «La Juve come l'Arsenal. In finale andremo noi»© Foto Pegaso
TORINO - «Moutinhooooo!», «Moutinhooooooo!». Gli grida in sottofondo - e in falsetto... - qualche compagno: con la testa fuori dal finestrino, facendo rombare la fuoriserie che lo porta fuori dal centro d'allenamento del Monaco, a La Turbie. Lui, Moutinho, fa scattare il sorrisone. Poi continua a rispondere alle domande. Ma quando il discorso entra nel vivo, quando il tema diventa la sfida tra Monaco e Juventus, il campione portoghese leva il sorrisone e dà spazio allo sguardo determinato: «Grande squadra quella bianconera. Giocatori formidabili, gruppo compatto e organizzato. Diciamo che sono loro i favoriti, però aggiungiamo che pure l'Arsenal era favorito... Per noi non sarà semplice, ma daremo il duecento percento pur di centrare l'obiettivo. Vogliamo giocare le semifinali. E neanche ci basta, ancora. Dopo le semifinali vogliamo la finalissima».
Quando poi gli mostri la pagina di Tuttosport con la cronaca della partita di venerdì e gli traduci «Il Monaco batte un colpo e manda un messaggio alla Juve», si esalta. «Ah: battere un colpo!». Boom, manata sul tavolo. «Come a dire siamo pronti? Capito. Un po' come l'esultanza di Ronaldo che si indica e dice: sono qui, sono io!". Esatto. E allora scatta l'imitazione dell'esultanza di Ronaldo...

Moutinho, decisamente la vittoria contro il Caen vi ha restituito morale.
«Ci ha ridato il sorriso. Il clima è ideale per preparare la sfida di Torino, anche se sappiamo che ci aspetta un match molto difficile e dovremo raddoppiare le forze».

Quindi concorda con chi dice che la Juventus sulla carta è favorita?
«Penso che i favoriti siano loro. Come lo era l'Arsenal. Noi siamo giovani, ambiziosi. Faremo qualsiasi cosa per vincere a Torino e poi per passare il turno: è un’opportunità importante e dovremo sfruttarla. Come? Restando concentrati per 180 minuti: ogni distrazione rischia di essere letale contro la Juve».

C'è un bianconero più pericoloso degli altri?
«Beh, tutti sono pericolosi e di qualità. Se proprio devo are un nome, però, dico Tevez: è forte, determinato. Ma guai a pensare che sia lui l'unico spauracchio, sarebbe un errore grave. Concentrandoci solo su uno, finiremmo per favorire gli altri. Tra i bianconeri i giocatori di classe non mancano di certo».

A parte uno, si intende: Pogba. Per voi è un vantaggio, no?
«In teoria sì, è molto forte. Tuttavia resta valido il discorso di prima: in un club come la Juventus, se anche viene a mancare un giocatore, ce ne sono altri in grado di offrire un contributo all'altezza».

Idem per il Monaco e Toulalan, nel caso in cui dovesse alzare bandiera bianca?
«Idem. E' forte, ha esperienza, è il nostro capitano. Se recupera è meglio, ma se non dovesse farcela ci sono altri in grado di fare bene».

Un passettino indietro, ancora Tevez: dire che se continuasse sui ritmi di questa stagione potrebbe ambire al Pallone d'oro sarebbe un'eresia?
«Mmmm.... Secondo me il Pallone d'oro è una questione per due: Ronaldo e Messi. E' così da cinque anni, sarà così per i prossimi cinque...». 

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