TORINO – Sei anni di Juve e mai un quarto di finale in Champions League. Jonathan Zebina prova a spiegare ai francesi, in particolar modo a L’Equipe, il perché i bianconeri hanno vinto soltanto due volte il più importante trofeo continentale.
1. Perché la sua priorità resta il campionato: il club ha voluto “garantire” lo scudetto, che era mancato negli ultimi anni, sapendo di non poter ancora competere per la Champions.
2. Perché il livello complessivo della Serie A è calato: il campionato italiano, è indiscutibile, non è più in grado né di mantenere né di attrarre i top player. Logicamente la Juve affronta ogni settimana squadre “meno formidabili” e può giocare partite di una certa intensità soltanto in Champions League.
3. Perché mancano le risorse: reclutare giocatori è importante, perché il bilancio disponibile è diminuito. La dirigenza, negli ultimi anni, non ha dovuto rompere il salvadanaio, concentrandosi su giocatori promettenti come Pogba o di una certa esperienza, ma a costi inferiori, come Tevez ed Evra.
4. Perché non ha fortuna nel sorteggio: è uno dei fattori decisivi per arrivare fino in fondo e la Juve è stata sfortunata negli ultimi anni. Quest’anno, però, forse è l’anno buono: dopo un ottavo col Dortmund ora c’è il Monaco. Non sarà facile, perché la squadra di Jardim ha dimostrato anche contro l’Arsenal di che pasta è fatta. La Juve, comunque, resta favorita per il passaggio del turno.
5. Perché è mentalmente fragile: forse è colpa anche dello stile di calcio che si gioca in Europa, più diretto e meno tattico rispetto alla Serie A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA1. Perché la sua priorità resta il campionato: il club ha voluto “garantire” lo scudetto, che era mancato negli ultimi anni, sapendo di non poter ancora competere per la Champions.
2. Perché il livello complessivo della Serie A è calato: il campionato italiano, è indiscutibile, non è più in grado né di mantenere né di attrarre i top player. Logicamente la Juve affronta ogni settimana squadre “meno formidabili” e può giocare partite di una certa intensità soltanto in Champions League.
3. Perché mancano le risorse: reclutare giocatori è importante, perché il bilancio disponibile è diminuito. La dirigenza, negli ultimi anni, non ha dovuto rompere il salvadanaio, concentrandosi su giocatori promettenti come Pogba o di una certa esperienza, ma a costi inferiori, come Tevez ed Evra.
4. Perché non ha fortuna nel sorteggio: è uno dei fattori decisivi per arrivare fino in fondo e la Juve è stata sfortunata negli ultimi anni. Quest’anno, però, forse è l’anno buono: dopo un ottavo col Dortmund ora c’è il Monaco. Non sarà facile, perché la squadra di Jardim ha dimostrato anche contro l’Arsenal di che pasta è fatta. La Juve, comunque, resta favorita per il passaggio del turno.
5. Perché è mentalmente fragile: forse è colpa anche dello stile di calcio che si gioca in Europa, più diretto e meno tattico rispetto alla Serie A.
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