© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo LiveTORINO - «Io sono in porta per parare, gioco in una grande squadra e anche io, da dietro, devo dimostrare di valere questi livelli e questa squadra. Lo sguardo sul ritorno è positivo. Abbiamo interpretato bene la gara. Questo 3 a 0 non è arrivato casualmente, abbiamo dimostrato che ci siamo, non abbiamo avuto alcun timore reverenziale, ma quello che è successo con il Psg ci deve fare rimanere cauti perché il turno non lo abbiamo ancora passato». Parole da capitano. Gigi Buffon si proietta già al ritorno dei quarti di Champions facendo un paragone con la Juventus del 2015, quella della finale di Berlino. «Rispetto ad allora abbiamo più consapevolezza, diamo più del tu a certi ambiti in cui giochiamo, mentre prima eravamo un po’ più a disagio al cospetto di certe squadre – ha detto il portiere ai microfoni di Mediaset Premium -. Il Barcellona, a livello di rabbia, qualcosina in meno ha: sono sempre stati i più forti di tutti e se avessero sempre la stessa voglia vincerebbero ogni competizione. Per fortuna nel calcio esistono anche altri valori».
PAULO TRA I PRIMI TRE - Buffon si lascia anche andare all’elogio di Paulo Dybala. «La sua crescita negli ultimi due anni è stata esponenziale, si sta consacrando e già da parecchio penso che valga i primi cinque al mondo e non sfigura tra i primi tre. Gli episodi di Dortmund? Prima di dare un giudizio definitivo bisognerebbe temporeggiare: la causa di questo ordigno mi sembra debba essere ancora ufficializzata e dare dei giudizi ora sarebbe avventato».