Monaco-Juventus ma fate finta che sia ancora il Camp Nou

Semifinale di Champions League, Allegri si gioca l'andata nel Principato: timori e speranze prima delle 20:45
Monaco-Juventus ma fate finta che sia ancora il Camp Nou© ANSA

TORINO - Cambia tutto e cambia niente. Camp Nou o Louis II. Blasonatissimo Barcellona o inatteso Monaco, non deve fare la benché minima differenza nelle menti dei bianconeri. Massimiliano Allegri abbisogna di giocatori con la testa sul collo e con i piedi per terra. Se c'è un dato certo e incontrovertibile in vista della sfida di questa sera a Montecarlo, è che la Juventus non ripartirà dal bottino di tre gol a zero conquistato nell'anda e rianda contro i catalani. Ripartirà da zero. Anzi, al limite... dal gol al passivo con cui s'è chiuso il primo tempo della sfida di Bergamo contro l'Atalanta, venerdì scorso in campionato. Un memento mori che forse-forse (lo capiremo questa sera) è giunto al momento giusto per il gruppo, un memento mori propedeutico all'obiettivo di evitare mezzi passi falsi in grado di complicare la vita e cambiare la pendenza e/o disseminare di ostacoli strade che s'erano messe in discesa. Impossibile sostenere che l'urna delle estrazioni per le semifinali di Champions League sia stata malevola per la Juventus. Sbagliato sostenere che sia stata poi così benevola... Tuttavia, è altresì innegabile che le qualità tecniche di Gigi Buffon e compagni siano superiori a quelle dei rivali e magari addirittura a quelle delle altre squadre che partecipano alla competizione (una difesa così, nessuno ce l'ha; una tale quantità di soluzioni offensive nemmanco). Resta da capire il potenziale in termini di tenuta mentale e concentrazione. Equilibrio, anche. A questo punto del torneo continentale - peraltro dopo un crescendo che ha dell'incredibile - diventa fondamentale dosare sapientemente umiltà e consapevolezza dei propri mezzi. La Juventus ha decisamente perso lo status di "cenerentola" che aveva due anni fa, nella finale persa a Berlino, e ha invece indossato i panni di squadra da battere. Onere pesantuccio, ma che può spalancare le porte ad onori paradisiaci. A patto di misurarsi con se stessi prima ancora che con i propri avversari.

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