© REUTERSTORINO - Molto bene, il Real Madrid fa il Real. A parole. E questo non può non essere un buon inizio per la Juventus. La spacconeria e la troppa sicurezza in se stessi è quasi sempre costata cara ai blancos quando hanno incontrato i bianconeri. E la spavalderia con la quale hanno affrontato i taccuini e i microfoni del media day di ieri mattina è esattamente quel tipo di atteggiamento che carica gli avversari e rischia di compromettere il corretto stato mentale della squadra nel giorno della finale. Sentirsi più forti e sentirsi sicuri può allentare la tensione in alcuni, aumentare la pressione in altri e può condizionare la squadra nel corso dei novanta minuti qualora, per esempio, andasse sotto.
NICOLAS HIGUAIN: "NESSUNA VENDETTA CON IL REAL MADRID"
CONCENTRAZIONE - Nel 2003 e nel 2015 il Real Madrid ha affrontato la Juventus con la certezza di avere la meglio, considerato il divario tecnico. Eppure in entrambi i casi, la Juventus ha superato il turno, grazie alla micidiale abnegazione, alla cattiveria agonistica e lo stimolo dato dall’atteggiamento spaccone del Real Madrid. Quando la Juventus ha affrontato una partita con il Real senza concentrarsi adeguatamente ha sempre perso, come nel 1998, nella finale di Amsterdam alla quale i bianconeri arrivarono favoriti e con una squadra leggermente superiore a quella degli spagnoli. Al di là della clamorosa topica arbitrale con cui venne convalidato il gol in fuorigioco di Mijatovic, la Juventus non ebbe la giusta umiltà nell’affrontare gli spagnoli.
SPAVALDERIA - Bene, dunque, che il Real ribadisca la propria forza, che mostri il petto e annunci al mondo di non avere paura di perdere la finale: la Juventus che in questi anni ha imparato come gestire l’avvicinamento alle finali, potrà pescare nel cestino delle interviste madridiste e prendervi manciate di motivazioni in più. Lasciate che loro credano di aver già vinto, perché è il modo peggiore per iniziare la settimana che porta alla finale. E un piccolo vantaggio, ma la Juventus può goderne.