Troppo Real, la Juventus scompare nella ripresa: 4-1, è maledizione Champions

Mandzukic risponde a CRistiano Ronaldo nel primo tempo con una favoloso rovesciata. Nel secondo Casemiro, Ronaldo stendono i bianconeri. Poker di Asensio. Il Real per la seconda volta di seguito campione: mai era successo con la Champions
Troppo Real, la Juventus scompare nella ripresa: 4-1, è maledizione Champions© www.imagephotoagency.it

TORINO - Nella notte di Cardiff, con il cielo oscurato dal tetto, tocca al Real Madrid di Zinedine Zidane alzare la Champions, per la seconda volta consecutiva. E mai era successo nella storia della manifestazione da quando ha cambiato denominazione. La Juventus pareggia una prima volta il gol di Cristiano Ronaldo grazie alla meravigliosa rovesciata di Mandzukic, poi nella ripresa cade sotto i colpi di Casemiro e ancora del portoghese, con poker conclusivo siglato dal giovane Asensio. Un uno due tremendo a inizio ripresa che non lascia scampo ai campioni d’Italia. In una gara equilibrata, decidono gli assoli dei singoli. E i bianconeri, pronti a ribattere colpo su colpo, non riescono a fermare gli impeti dei Blancos, con il pallone d’oro scatenato. Lui ma anche i compagni, a cominciare da Modric, trotterellino imprendibile del centrocampo. Il sogno è durato per un tempo. La squadra di Allegri perde di nuovo la finale, come era successo a Berlino contro il Barcellona. Più forti gli avversari, più avvezzi certi giocatori ad essere decisivi quando conta. Resta l’amarezza dei campioni come Buffon, accompagnati nella splendida carriera da una maledizione europea. Mancava solo quel trofeo per chiudere alla grande. Invece, tocca a Ronaldo continuare la collezione prestigiosa. Ora il presidente Andrea Agnelli e l’ad Beppe Marotta dovranno essere bravi a ridare slancio al progetto, per riprovarci la prossima stagione, con una rosa ancora più forte. E sul tecnico servirà chiarezza, per continuare con entusiasmo. La stagione è da ricordare, storica per il sesto scudetto di seguito. Ma è inutile ricordarlo, il grande obiettivo era la Champions. Ed è di nuovo sfumata.



CHE CORNICE - Nel Millennium Stadium stravolto e spettacolare, con settantamila spettatori presenti e con il tetto chiuso, le scelte degli allenatori non riservano sorprese. Max Allegri punta sui titolarissimi (da Buffon a Dani Alves alto a guidare il tridente dietro Higuain) che con il 4-2-3-1 hanno svoltato trasformando la stagione in leggenda: sesto titolo tricolore consecutivo, Coppa Italia e… Zidane conferma Isco dietro le punte Benzema e Ronaldo e si porta Bale, gallese che gioca in casa, in panchina come arma di riserva. Quindi, Juventus (4-2-3-1): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic; Dani Alves, Dybala, Mandzukic; Higuain. All. Allegri. A disposizione: Neto, Lichtsteiner, Benatia, Marchisio, Rincon, Lemina, Cuadrado. Real Madrid (4-3-1-2): Navas; Carvajal, Varane, Sergio Ramos, Marcelo; Modric, Casemiro, Kroos; Isco; Benzema, Ronaldo. All. Zidane. A disposizione: Casilla, Nacho, Danilo, Asensio, Bale, James, Morata. Arbitro: Felix Brych (Germania). In tribuna autorità ed ex campioni, una parata interminabile. Breve concerto dei Black Eyed Peas, la famosa "Let's Get It Started" a cominciare e poi ecco la musichetta della Champions a far salire l’adrenalina e i battiti del cuore. La coreografia bianconera mette i brividi, incredibile. E quando Ian Rush, ex Juve e idolo del Galles, alza la coppa dalle grandi orecchie, è tripudio.


RONALDO, POI SUPERMARIO - Subito son scintille. E la Juve trova gli acuti del Pipita con NASA pronto a difendere la sua porta. Higuain ha voglia di castigare la sua ex squadra e si vede dallo sguardo e dalla rabbia che mette in campo. I bianconeri sono aggressivi, i campioni di Spagna hanno strappi incredibili con i “velocisti”. Destro secco e preciso di Pjanic al 7’ con Navas davvero super in tuffo. Grandissima occasione per la squadra di Allegri che nei primi minuti ha qualcosa in più del Real. Lo scatto di Ronaldo al 10’ non trova sbocchi, troppo forte il lancio. C’è il giallo per Dybala, il Real prende campo. E il portoghese colpisce tremendamente al 20’, bucando Buffon con un grandissmo destro chirurgico (Bonucci non riesce nella giusta deviazione). Da applausi il dai e vai che prepara la rete. E la conclusione del pallone d’oro. E’ il suo 41esimo gol stagionale.  Al 27’ una favolosa rovesciata di Mandzukic riporta il match in parità. Da Higuain al croato che stoppa di petto e poi di destro ribalta… lo Stadium. Buffon esulta, esultano i milioni di juventini nel mondo. Un gol stupendo inventato lì per lì da SuperMario. Sì, è una finale spettacolare, da vivere e gustare attimo per attimo. Cartellino anche per Sergio Ramos: c’è grande agonismo, è vietato distrarsi. Al 34’ Dybala si guadagna una punizione, dai trenta metri va la Joya che però prende la barriera.  Mandzukic ha un problema alla caviglia dopo una scivolata con il diretto avversario, qualche minuto a bordo campo poi rientra. Giallo per Carvajal, di nuovo su Mandzukic scatenato anche in recupero. Casemiro ci prova da fuori, ma il suo tiro è a lato. Ultimi scampoli del primo tempo con il Real in attacco. Poi, tutti negli spogliatoi sul punteggio di 1-1.


DOPPIETTA RONALDO, JUVE GIU’ - Si ricomincia con grandissima determinazione. E ribaltamenti di fronte continui. Al 10’ ci prova Modric, Buffon blocca bene. Al 16’ Casemiro si inventa un gol incredibile nell’angolino basso dove Buffon non può arrivare: Real avanti 2-1 e Zidane, l’ex di turno, che esulta a braccia aperte. Tutto da rifare per la Juve, è un momento difficile della partita. E Ronaldo fa tris, con un’azione devastante che non lascia scampo: 3-1, dopo assist al bacio di Modric. Per i bianconeri è una botta terribile, soprattutto per il morale. Anche l’ingresso in campo di Cuadrado e Marchisio non cambia granché l’inerzia della partita. Alla festa Real partecipa anche Bale, l’idolo di casa: Buffon però gli impedisce di andare in gol. La gara sembra essere incanalata verso il trionfo Real, la Juve nulla può. Sussulto di Alex Sandro, ma la conclusione è fuori di poco. E il cronometro avanza verso il novantesimo. C’è spazio al rosso per Cuadrado: proprio non è la sua serata. E il giovane Asensio mette fine in anticipo al match: 4-1. Ai bianconeri resta la delusione, tremenda, che si vede dipinta sui volti. A cominciare da quello di Allegri. E’ crollata la difesa. È crollato il muro. E’ crollato un sogno.  
 

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