Pagina 2 | Juve-Ajax, certezza Ronaldo: sente il richiamo della sua Coppa

TORINO - Dicono che quando si avvicinano le partite di Champions League, Cristiano Ronaldo si trasformi, diventando più sereno, concentrato e anche un po’ più allegro, quasi che quella competizione lo faccia sentire più a suo agio di qualsiasi altra. Soprattutto quando si arriva alla fase finale, con le eliminazioni dirette: ecco il momento di CR7 che ha segnato 64 gol, dei suoi 126 in Champions, proprio dagli ottavi di finale in poi.

E così ieri pomeriggio i compagni lo hanno visto più sorridente e gasato, respirare a pieni polmoni l’aria elettrica della vigilia, dispensando alla squadra tutta la sua tranquillità. L’effetto Ronaldo è anche questo: non è solo l’uomo in grado di risolvere da solo, o quasi, una sfida di coppa, ma anche quello che si carica la pressione del gruppo sulle sue spalle, allegerendo quelle di chi soffre di più queste situazioni. Per Cristiano si tratta della condizione naturale, forse anche quella più stimolante per chi lavora ogni minuti di ogni giorno per diventare il più grande di tutti i tempi. E non lo puoi certo diventare evitando partite difficili come quella di questa sera.

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Con Chiellini fuori e Mandzukic ko all’ultimo momento, il punto di riferimento caratteriale della squadra sarà più che mai lui. E se Massimiliano Allegri non ha mostrato particolare ansia nell’annunciare la defezione del suo totem croato è anche perché per descrivere la sensazione di chi ha Cristiano Ronaldo in squadra, bisogna scippare una meravigliosa metafora di Gianni Agnelli, dedicata a Michel Platini: «Averlo in squadra è come avere una carta di credito sempre a portata di mano».

E c’è da credere che il plafond dell’Avvocato fosse piuttosto alto. E così Allegri, questa sera più che mai, si giocherà la sua CR7 platinum in quella che definisce «una partita lunghissima». Per Cristiano è iniziata ieri sera. Alle undici era già a nanna, secondo il suo imprescindibile rito prepartita che prevede un lungo riposo prima delle gare più importanti. Problemi a prendere sonno non ne ha mai avuti e dorme sempre sereno anche prima delle finali di Champions League. La sveglia era fissata tra le 7 e le 8 di questa mattina: l’ideale, per i suoi bioritmi, è dormire tra le otto e le nove ore. Appena sveglio, Cristiano inizia subito a lavorare con una breve seduta di addominali che svolge direttamente in camera sua al fianco del suo letto prima ancora di scendere per la colazione con il resto della squadra.

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Con Chiellini fuori e Mandzukic ko all’ultimo momento, il punto di riferimento caratteriale della squadra sarà più che mai lui. E se Massimiliano Allegri non ha mostrato particolare ansia nell’annunciare la defezione del suo totem croato è anche perché per descrivere la sensazione di chi ha Cristiano Ronaldo in squadra, bisogna scippare una meravigliosa metafora di Gianni Agnelli, dedicata a Michel Platini: «Averlo in squadra è come avere una carta di credito sempre a portata di mano».

E c’è da credere che il plafond dell’Avvocato fosse piuttosto alto. E così Allegri, questa sera più che mai, si giocherà la sua CR7 platinum in quella che definisce «una partita lunghissima». Per Cristiano è iniziata ieri sera. Alle undici era già a nanna, secondo il suo imprescindibile rito prepartita che prevede un lungo riposo prima delle gare più importanti. Problemi a prendere sonno non ne ha mai avuti e dorme sempre sereno anche prima delle finali di Champions League. La sveglia era fissata tra le 7 e le 8 di questa mattina: l’ideale, per i suoi bioritmi, è dormire tra le otto e le nove ore. Appena sveglio, Cristiano inizia subito a lavorare con una breve seduta di addominali che svolge direttamente in camera sua al fianco del suo letto prima ancora di scendere per la colazione con il resto della squadra.

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