Pjanic, speranza per l’Atletico Madrid ma Bentancur può dirigere

Nessuna lesione per il bosniaco, comunque in dubbio: senza di lui l’uruguaiano confermato in regia. Out Douglas Costa, per il resto Sarri è intenzionato a confermare la squadra di Firenze. Danilo sta bene
Pjanic, speranza per l’Atletico Madrid ma Bentancur può dirigere

TORINO - Nessuna rotazione feroce, come scolpito nella pietra da Maurizio Sarri alla vigilia dello scialbo pareggio di Firenze. Ma a qualche piccolo assestamento, un passo dopo l'altro lungo il cammino che conduce al cuore della stagione, questa Juventus deve andare incontro. Già, deve. Perché un timido abbozzo di turnover non è al momento una tendenza ponderata, quanto più una stringente esigenza. Imposta da piccoli e grandi problemi fisici che hanno attanagliato la squadra dall'esordio di Parma ad oggi.

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Douglas Costa salterà la sfida contro l'Atletico

Così la formazione titolare dal Tardini allo Stadium e dallo Stadium al Franchi ha visto mutare qualche singolo ingranaggio. E altrettanto accadrà sulla rotta che conduce da Firenze al Wanda Metropolitano per la prima uscita stagionale in Champions League. Perché in principio è stato il grave infortunio occorso a Giorgio Chiellini a mutare lo scacchiere che riuniva in campo le più salde certezze da cui lo staff tecnico bianconero aveva deciso di intraprendere il viaggio stagionale: fuori il capitano dopo la vittoria di Parma proprio a sua firma, dentro Matthijs De Ligt a partire dal successo col Napoli. Partita durante la quale ad alzare bandiera bianca è stato Mattia De Sciglio: in campo al suo posto e subito in rete Danilo, che si è poi tenuto stretto il posto da titolare. Esattamente quanto dovrebbe accadere domani sera, quando a Madrid inizierà la prima campagna europea della Juventus targata Sarri. Una squadra che sabato pomeriggio nella cappa di calore fiorentina ha perso per infortunio prima Douglas Costa e poi Miralem Pjanic, sostituiti rispettivamente da Federico Bernardeschi e da Rodrigo Bentancur.

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TORINO - Nessuna rotazione feroce, come scolpito nella pietra da Maurizio Sarri alla vigilia dello scialbo pareggio di Firenze. Ma a qualche piccolo assestamento, un passo dopo l'altro lungo il cammino che conduce al cuore della stagione, questa Juventus deve andare incontro. Già, deve. Perché un timido abbozzo di turnover non è al momento una tendenza ponderata, quanto più una stringente esigenza. Imposta da piccoli e grandi problemi fisici che hanno attanagliato la squadra dall'esordio di Parma ad oggi.

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