Sarri: "Con Ronaldo ho un buon rapporto. Non leggo le critiche" 

L'allenatore della Juventus alla vigilia della sfida di Champions League contro l'Atletico Madrid: "CR7 si è allenato con la squadra, è un segnale positivo, sembra in crescita"
Sarri: "Con Ronaldo ho un buon rapporto. Non leggo le critiche" © Manuela Viganti/Agenzia Aldo Liverani sas /AGENZIA ALDO LIVERANI Sas

Cristiano Ronaldo sta meglio ed è pronto domani sera a ritornare in campo contro l’Atletico Madrid. La conferma arriva da Maurizio Sarri: «Ieri si è allenato con la squadra, è un segnale positivo, sembra in crescita. Vediamo le ripercussioni nel lavoro di oggi ma spero che vada bene». E ai giornalisti spagnoli, presenti alla conferenza stampa, desiderosi di sapere dei rapporti tra il tecnico e CR7 dopo la sostituzione contro il Milan, Sarri replica serafico: «Non so che notizie arrivano a Torino, figuriamoci in Spagna. Il mio rapporto con i giocatori è buono, poi se uno si arrabbia per una sostituzione è positivo, soprattutto se ha vinto tutto e dimostra così di avere grandi motivazioni. Come ho sempre detto ormai da 25 anni vedo uscire giocatori incazzati per le sostituzioni, quindi non mi fa né caldo né freddo».

Il trio delle meraviglie

«CR7, Higuain e Dybala insieme? È difficile. Lo è per le loro caratteristiche. Gonzalo è un attaccante puro, Cristiano è il centravanti più forte del mondo, ma parte da sinistra e Dybala non è un trequartista, è un attaccante (altro che il tuttocampista di Allegri, ndr). Chiaro che in certe situazioni siamo disposti a tutto, ma sono situazioni contingenti. Abbiamo comunque tre attaccanti forti per due posti e mi sembra ideale perché nessuno dei tre potrà fare tutte le partite e come si sta vedendo nelle prime parti della stagione troveranno spazio tutti. Poi Dybala è uno che gioca a calcio in maniera fantastica quindi si trova bene con chi sa giocare a calcio. E a calcio sanno giocare Higuain e Cristiano».

Lo stimolo del primo posto

«Se dovessimo giocare soltanto per non prenderle o pareggiare si rischierebbe tantissimo, quindi giochiamo senza fare calcoli. L'Atletico ultimamente sta cambiando, palleggia di più, cerca un gioco diverso rispetto al passato. E' una squadra difficile da affrontare, sarà una partita complessa anche mentalmente perché se pensiamo che siamo già qualificati siamo morti. Dobbiamo pensare che il primo posto è fondamentale, altrimenti le motivazioni tra noi e loro saranno troppo diverse. Simeone è distante dal mio calcio? L'Atletico gioca in un contesto difficile, contro Barcellona e Real in Spagna, tutti gli anni riesce a essere efficace e vincere qualcosa. Quindi il percorso è da applausi».

Talebano o accomodante

«Prima ero un talebano perché volevo giocare sempre il mio calcio, ora non va bene perché mi adatto alle caratteristiche dei giocatori. Se dovessi ascoltare o leggere le cose che si dice intorno alla Juventus ne uscirei matto, quindi vado avanti con il mio lavoro. Chiaro che anche io vorrei vedere la squadra più continua in certi tipi di atteggiamento, ma bisogna tenere conto delle caratteristiche dei nostri giocatori. Sicuramente andremo a migliorare sotto tanti punti di vista, però non si può andare per gusto personale contro le caratteristiche. La squadra va accompagnata mettendoci dentro le idee, abbiamo grandi margini di miglioramento, in questo momento giochiamo solo sprazzi di quello che proviamo e vorremmo fare con continuità. I margini sono ampi e li troveremo tra alti e bassi».

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