Sarri, sette giorni per la Champions: ecco il piano per 90’ al top

Riposo, tattica e brillantezza: la Juve arriverà al big match contro il Lione con tre partite in meno dei francesi sulle gambe e con il morale alto. Tecnico e squadra sentono che con l’Inter è scattata “la scintilla” e ora preparano la rimonta contro i francesi di Garcia
Sarri, sette giorni per la Champions: ecco il piano per 90’ al top© Manuela Viganti/Agenzia Aldo Liverani sas /AGENZIA ALDO LIVERANI SAS

TORINO - La scintilla è scattata e adesso Maurizio Sarri vuole trasformarla in una fiamma da rimonta. Mai come stavolta c’è soltanto la Champions nei pensieri della Juventus. Con la Serie A ferma fino al 3 aprile causa emergenza Coronavirus, i bianconeri hanno soltanto una certezza in questo momento così delicato e incerto: la partita di martedì prossimo contro il Lione. Un dentro o fuori senza paracadute. Non è una finale, ma è un po’ come lo fosse. Questione di posta in palio (altissima), di momento (è l’unica gara sicura), di preparazione mirata (7 giorni) e di risulato da ottenere (vittoria con due gol di scarto). I francesi negli ottavi d’andata hanno vinto 1-0, ma alla Continassa sono tutti convinti che la prossima settimana scenderà in campo la vera Juventus. Quella che ha battuto l’Inter convincendo per lunghi tratti. Quella che ieri pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti, si è presentata con la voglia e la consapevolezza di poter rovesciare la qualificazione europea. L’operazione Lione è cominciata senza Cristiano Ronaldo - ancora in permesso per stare accanto alla madre Dolores, ricoverata in ospedale a Madeira - ma con lo spirito giusto. Negli ambienti bianconeri sperano che il 2-0 sui nerazzurri possa rappresentare la svolta. «Ho visto una Juve vicina a quella che voglio», ha detto il tecnico a caldo. Una sensazione simile l’hanno provata anche i giocatori. Nel momento più dificile, la Juventus si è compattata e sembra aver imboccato definitivamente la via giusta.

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IL CALENDARIO - Salvo rinvii anche in Francia, dove l’emergenza Coronavirus è segnalata in crescita, la Juventus affronterà il Lione con il morale alto grazie alla vittoria sull’Inter e con tre partite in meno nelle gambe. I francesi, dopo la vittoria del Groupama Stadium (26 febbraio), sono stati protagonisti di un tour de force: due partite di Ligue 1 (e la terza sarà venerdì con il Reims) e una in Coppa di Francia persa 5-1 con il Psg. Nello stesso periodo i bianconeri hanno affrontato soltanto i nerazzurri.

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TORINO - La scintilla è scattata e adesso Maurizio Sarri vuole trasformarla in una fiamma da rimonta. Mai come stavolta c’è soltanto la Champions nei pensieri della Juventus. Con la Serie A ferma fino al 3 aprile causa emergenza Coronavirus, i bianconeri hanno soltanto una certezza in questo momento così delicato e incerto: la partita di martedì prossimo contro il Lione. Un dentro o fuori senza paracadute. Non è una finale, ma è un po’ come lo fosse. Questione di posta in palio (altissima), di momento (è l’unica gara sicura), di preparazione mirata (7 giorni) e di risulato da ottenere (vittoria con due gol di scarto). I francesi negli ottavi d’andata hanno vinto 1-0, ma alla Continassa sono tutti convinti che la prossima settimana scenderà in campo la vera Juventus. Quella che ha battuto l’Inter convincendo per lunghi tratti. Quella che ieri pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti, si è presentata con la voglia e la consapevolezza di poter rovesciare la qualificazione europea. L’operazione Lione è cominciata senza Cristiano Ronaldo - ancora in permesso per stare accanto alla madre Dolores, ricoverata in ospedale a Madeira - ma con lo spirito giusto. Negli ambienti bianconeri sperano che il 2-0 sui nerazzurri possa rappresentare la svolta. «Ho visto una Juve vicina a quella che voglio», ha detto il tecnico a caldo. Una sensazione simile l’hanno provata anche i giocatori. Nel momento più dificile, la Juventus si è compattata e sembra aver imboccato definitivamente la via giusta.

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