© Getty ImagesROMA - Unai Emery ripensa con grosso rammarico a Barcellona 6-1 Psg, ottavo di ritorno della Champions League 2016/17. Una disfatta per il club francese, allora guidato dall'allenatore basco, che partiva dal 4-0 della partita d'andata. Il tecnico, durante una chiacchierata social con il suo ex assistente Diego Martinez, attuale tecnico del Granada, ha innanzitutto attaccato l'arbitro: "Ho rivisto la gara giorni fa perché mi è capitata facendo zapping alla televisione, precisamente dal 50' all'82'. C'era un rigore nettissimo su Di Maria che non è stato fischiato. C'era anche un fallo di Neymar sull'argentino, da cui è nato il gol del 4-1. E poi ci sono altre circostanze-chiave: i giocatori del Barcellona, soprattutto Suarez, si buttavano sempre in area e facevano pressioni sull'arbitro, che poi è caduto nell'inganno". Il direttore di gara era il tedesco Aytekin, che concesse due rigori ai blaugrana, trasformati da Messi al 50' e da Neymar al 91'. L'ex allenatore dell'Arsenal ha però svelato anche un personale rimpianto: "Nei minuti finali un nostro giocatore importante, che aveva avuto problemi fisici in settimana, si stava nascondendo. Ora lo cambierei. Sono dettagli e circostanze che ti fanno perdere il controllo della partita". Presumibilmente il giocatore, di cui non ha rivelato l'identità, è uno tra Marquinhos, Thiago Silva, Kurzawa, Rabiot, Matuidi, Verratti e Cavani, se si escludono i tre sostituiti e il portiere. Tra l'arbitro e un rimpianto, una partita complicata per il basco da lui definita "il peggior momento della mia carriera".