© Juventus FC via Getty ImagesDa San Pietroburgo è arrivato un regalo inatteso per la Juve e, per questo, ancora più gradito. Il Babbo Natale bianconero è Magomed Ozdoev, 29 anni, autore dello splendido 3-3 Zenit con il Chelsea, segnato all’ultimo respiro. Juve prima nel girone, Chelsea secondo e, lunedì, il sorteggio degli ottavi potrebbe essere alquanto benevolo per la squadra di Allegri, ancora alla ricerca di se stessa quanto a qualità di gioco e brillantezza di condizione. Tuttavia, come non interpretare in modo beneaugurante la vittoria sul Malmoe, per quanto risicata, firmata da Moise Kean e suggellata dall’ottima prova di Bernardeschi? Sia chiaro: si è trattato di un altro, piccolo passo avanti lungo la strada per ritornare a essere una grande Juve, una strada lastricata di buone intenzioni, ma troppo infestata di cattivi pensieri in campionato, rammentando gli undici punti di distacco dal Milan capolista e i sette punti dall’Atalanta quarta in classifica. E Dio solo sa quanto riqualificarsi per la prossima Champions League sia fondamentale, anche e soprattutto per il bilancio societario. L’ingresso negli ottavi di finale da primi del girone rappresenta il primo, importante traguardo tagliato da Allegri nella stagione del suo grande ritorno e gli consente di concentrare ogni sforzo sul campionato e sull’operazione risalita. Perché lo sforzo abbia successo, la Juve ha una sola via davanti a sé: continuare a vincere per convincere e convincersi che il peggio sia passato.
Determinanti saranno il ruolo e il rendimento di Dybala: più che mai gli ex campioni d’ìItalia hanno bisogno dell’estro, della classe e del talento del ventottenne campione argentino al quale ieri sera è stato risparmiato il secondo tempo. In attesa che l’estenuante e laboriosa trattativa per il prolungamento del contratto raggiunga finalmente l’epilogo, questa Juve orfana di Ronaldo e dei suoi 101 gol sta a Dybala nella stessa misura in cui Dybala sta a questa Juve. Tertium non datur.