Independent: "La Uefa vuole togliere la finale di Champions alla Russia"

NYON (Svizzera) - La Uefa starebbe elaborando diversi piani di emergenza per cambiare la sede della finale di Champions League di questa stagione. Come spiegato dal quotidiano britannico 'The Independent', la Gazprom Arena di San Pietroburgo, lo stadio di proprietà dello Zenit dalla capienza di 68.000 posti, potrebbe perdere la grande opportunità di ospitare l'evento più importante del calcio europeo a causa delle tensioni tra Russia e Ucraina, aggravate dalle recenti esplosioni avvenute nelle città di Odessa e Kharkiv. Dopo aver già cambiato la sede delle finali delle edizioni dell'ultimo biennio, in quei casi specifici per via della pandemia di Covid-19, la Uefa potrebbe essere  dunque costretta a valutare un altro cambio di programma, ma potrebbe comunque aspettare le ultime fasi della competizione per vedere quali squadre rimarranno in corsa per conquistare il titolo.

Si fa strada la soluzione Inghilterra

Sempre secondo quanto riportato da 'The Independent', soprattutto se dovesse rigiocarsi un'altra finale tutta inglese, come quella dello scorso anno tra Chelsea e Manchester City, ci sarebbero ovviamente maggiori pressioni per ospitare anche questa edizione nei confini del Regno Unito: difficilissimo che possa tenersi a Wembley, dove il 28 maggio si gocherà la finale degli spareggi di Championship, impossibile che si tenga al Tottenham Hotspur Stadium, pronto per ospitare la finale della Betfred Challenge Cup di rugby esattamente lo stesso giorno. Chi invece potrebbe aprire le porte a questa chance è il West Ham United, che avrebbe già ampiamente garantito di avere spazio nel suo programma estivo. L'amministratore delegato del London Stadium, Graham Gilmore, inoltre, ha anche rilasciato alcune dichiarazioni al 'Daily Telegraph': "Abbiamo una grande storia nell'organizzazione di eventi di livello mondiale, dal Baseball ai concerti esauriti e, naturalmente, alle partite della Premier League - ha spiegato - "Siamo sempre felici di sentire i detentori di eventi e c'è una chiara esperienza dello stadio e di Londra che hanno ospitato brillantemente i più grandi eventi". Infine, all'inizio di questa settimana il primo ministro Boris Johnson ha parlato alla Camera dei Comuni in maniera molto lapidaria: "Non ci deve essere nessuna possibilità di organizzare tornei di calcio in una Russia che invade i paesi sovrani".