Modello Red Bull? No, modello Maldini

Nel 2020 il Milan voleva Rangnick come tecnico e manager: non se ne fece nulla. E arrivò la svolta
Modello Red Bull? No, modello Maldini© Roberto Garavaglia/ag. Aldo Liverani sas

MILANO - Questa sera a Salisburgo, davanti a 30mila spettatori, il Milan guarderà allo specchio un modello che avrebbe potuto essere suo due anni fa. Non sarà solo un confronto già fondamentale per il secondo posto nel girone di Champions League, ma anche un parallelo con due approcci ricchi di punti di contatto. Il Salisburgo è uno dei club della galassia Red Bull, il primo della rete che in Europa si è poi allargata al Lipsia. Un sistema di calcio che è stato plasmato soprattutto da Ralf Rangnick, l’uomo al quale la multinazionale austriaca aveva affidato il compito di sviluppare una squadra capace di competere anche in Champions League. Missione riuscita con la semifinale raggiunta dal Lipsia nella stagione 2019-20, con Julian Nagelsmann in panchina.   

Via autonoma   

Proprio in quei mesi del 2020, che hanno scandito la cavalcata del Lipsia, il Milan aveva contattato Rangnick per affidargli la squadra. L’idea era quella di portare a Milanello un allenatore-manager in grado di allestire un gruppo giovane e dinamico per tornare in alto. Poi la trama ha seguito un altro copione. Il club rossonero, complice anche la pandemia che aveva ridotto i tempi di programmazione a disposizione di Rangnick, ha deciso di proseguire con Stefano Pioli. E ha costruito la sua versione del modello Red Bull con le forze già in organigramma: Maldini, Massara e il gruppo scout guidato da Moncada. Il risultato è stato quello di forgiare una formazione dall’età media bassissima in grado di tornare in Champions League nel 2021 e conquistare lo scudetto nel 2022. Obiettivi centrati seguendo dettami simili a quelli della Red Bull: giocatori giovani, monte ingaggi sotto controllo e radar accesi sui talenti da valorizzare in prospettiva. Con questa filosofia il Salisburgo è diventato tirannico in Austria: ha vinto 13 degli ultimi 16 campionati, gli ultimi nove consecutivi. E nella scorsa stagione è riuscito a qualificarsi agli ottavi di Champions, dove è stato eliminato dal Bayern Monaco dell’ex Lipsia Nagelsmann.   

Età media bassissima   

Come il Lipsia, anche il Salisburgo ha il suo tecnico giovanissimo, Matthias Jaissle, 34 anni, 22 in meno di Pioli che, però, è stato abile a guidare la crescita di un Milan dalla linea verde. Guardando i tabellini dell’ultima giornata di campionato delle due squadre in campo questa sera, si trova il riflesso della filosofia comune. Il Salisburgo ha battuto il Tirol con un’età media di 23 anni, il Milan ha fatto suo il derby con una formazione in media di 25 anni. La galassia calcistica Red Bull ha ramificazioni anche in Brasile e negli Stati Uniti, oltre che in Austria e Germania. Il Milan di Elliott ha avuto qualche legame con il Lille (poi venduto dall’ex proprietario Gerard Lopez al fondo Merlyn Advisors) da dove sono arrivate due colonne della spina dorsale della squadra: Maignan e Leao. Adesso con RedBird è iniziata la collaborazione con il gruppo che controlla i New York Yankees, una partnership economica e commerciale più che calcistica. Sarà la sfida tra due laboratori del pallone europeo. Talmente simili come idea di fondo che il Milan stava per puntare sul filosofo del modello Red Bull per imprimere una svolta, arrivata comunque con altri interpreti.

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