Champions Juve, Benfica da 10 e lode: solo vittorie in gare ufficiali

Vinte tutte le ultime dieci, che score: 27 gol fatti e 5 subiti. Il presidente Rui Costa: "Chiuso in rosso il bilancio per tornare a vincere il titolo in Portogallo"
Champions Juve, Benfica da 10 e lode: solo vittorie in gare ufficiali© EPA

È un Benfica in rabbiosa ricostruzione, quello che mercoledì prossimo farà visita alla Juventus nella seconda giornata della fase a gironi di Champions League. Niente di nuovo, si dirà. Gli “encarnados”, infatti, sono costretti a ricominciare da capo dopo ogni sessione di calciomercato. Questa volta, però, è diverso. E già, perché il presidente Manuel Rui Costa ha fretta di riportare in alto il proprio club che non vince il campionato dal 2019: «Abbiamo deciso di chiudere il bilancio della campagna 21/22 in rosso (-35 milioni, ndr) per dare priorità all'aspetto sportivo e il nostro avvio di stagione è la conferma che abbiamo fatto bene». E, del resto, all'ombra del Da Luz, tre anni di digiuno sono un'eternità: «Non so quante volte mi è stato detto che non vinciamo la Liga da tre anni, ma siamo qui per invertire questa tendenza», ha sottolineato, in più di un'occasione, Roger Schmidt. La scelta di affidare le redini della squadra all'esperto ex allenatore del Psv Eindhoven ha dato subito i suoi frutti: dieci vittorie in altrettanti incontri ufficiali. L'ultima conquistata, martedì scorso contro il Maccabi, nel debutto dei lusitani nella massima competizione europea: «Non sarà facile riuscire ad arrivare fino ai quarti di finale come l'anno scorso, ma ci proveremo». Schmidt è sicuro di potersi giocarsi fino alla fine la qualificazione agli ottavi ed è riuscito a convincere di questo anche i propri ragazzi: «Siamo sulla strada giusta - ha assicurato l'ex interista Joao Mario, uno dei leader delle 'aguias' biancorosse -. Anche la scorsa stagione siamo capitati in un girone di ferro (con Bayern Monaco e Barcellona, ndr). La Champions, del resto, è sempre così. Alla vigilia della partita contro il Maccabi non ci aspettavamo di certo una gara facile. E sarà così anche a Torino o contro il Psg».

Dieci su dieci

Dieci vittorie su dieci, 27 gol fatti e appena cinque subiti: la partenza a razzo del Benfica è da imputare, senza dubbio, alla mano di Schmidt, ma anche alla voglia di rivincita di quello che Julian Draxler ha definito «il club più grande di Portogallo». Il trequartista tedesco, arrivato in prestito (oneroso, 2,5 milioni) dal Psg è stata la ciliegina che Rui Costa ha regalato al proprio allenatore: «È arrivato da poco e ha ancora bisogno di un po’ di tempo per recuperare la migliore condizione, ma non ho dubbi che, nelle prossime settimane, sarà importantissimo». Difficile dire ora se Schmidt deciderà di contare su di lui in vista della trasferta della settimana prossima in Piemonte. Di certo, chi pensava che l’addio di Darwin Nunez - ceduto al Liverpool per 75 milioni (più bonus) - avrebbe definitivamente affossato le sorti di un club in difficoltà, si sbagliava. Rui Costa ha messo mano al portafogli portando al Da Luz, prima di Draxler, calciatori importanti come David Neres, Frederik Aursnes, Joao Victor, Alexande Bah, Petar Musa e Enzo Fernandez. Ed è proprio il centrocampista argentino, entrato già nella lista di Lionel Scaloni, la gran bella sorpresa di questo avvio di stagione assieme a un altro ventunenne, il canterano Goçalo Ramos che con i suoi sei gol ha fatto capire che l’attacco del Benfica è ancora in buone mani. Sono nove i calciatori della prima squadra che si sono formati nel settore giovanile biancorosso. Tra questi c’è anche il centrale brasiliano Morato, anche lui classe 2001, che ha appena ricevuto il premio di miglior difensore del mese di agosto del campionato. Nel 4-2-3-1 di Schmidt c’è posto anche per il carisma di capitan Otamendi, la classe di Rafa Silva e l’esperienza di Alejandro Grimaldo (i due giustizieri del Maccabi). Insomma, il cammino della Juve verso gli ottavi non è di certo in discesa.

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