Tottenham, Conte vuole cancellare la fama di antieuropeo

Grandi risultati nei campionati nazionali, opposti in Coppa: trend che fa infuriare l'italiano. Ma a Lisbona può mettere in discesa la qualificazione
Tottenham, Conte vuole cancellare la fama di antieuropeo© Getty Images

LONDRA - Il rinvio del big match contro il Manchester City, a seguito della decisione della Premier League di posticipare l’intera settima giornata in segno di rispetto verso la compianta regina Elisabetta II, ha regalato ad Antonio Conte e al suo Tottenham la tanto inaspettata quanto preziosa possibilità di preparare più nel dettaglio la seconda sfida di Champions League, quella in programma questo pomeriggio alle 18,45 in casa dello Sporting Lisbona. Un vantaggio non da poco in una stagione in cui il calendario è stato reso follemente fitto dal lunghissimo stop che verrà imposto fra novembre e dicembre per consentire lo svolgimento del Mondiale in Qatar. Un rinvio che, infatti, lo stesso Conte ha accolto con un gioioso sorriso, consapevole com’è che di questi tempi avere qualche giorno in più per preparare una sfida di Champions rappresenta un vantaggio non da poco. Anche perché, dopo il bel successo della scorsa settimana nella prima gara del girone contro il Marsiglia, la sfida del José Alvalade, soprattutto in caso di vittoria, potrebbe davvero rivelarsi già determinante in ottica qualificazioni agli ottavi di finale. Un traguardo che Conte insegue con forza, e non solo per l’obiettivo dichiarato di riportare il Tottenham nell’élite del calcio europeo, ma anche per una questione di orgoglio personale e di numeri che, in Europa, non sorridono affatto al tecnico salentino.

A Conte, infatti, sta iniziando a pesare, e non poco, la fastidiosa fama che, anche in Inghilterra, inizia ad accompagnarlo come una sorta di macchia nel curriculum. Un pregiudizio che rischia di tramutarsi in giudizio definitivo, diventando così un fastidioso neo in grado di ridimensionare, ingiustamente, l’immagine di vincente che ammanta la figura di uno dei tecnici più importanti dell’ultimo decennio. Ecco perché Conte è deciso a giocarsi con determinazione le proprie carte anche in Champions: scrollarsi di dosso l’antipatica fama di allenatore dalla resa eccezionale nelle competizioni a lunga gittata, i campionati nazionali per intenderci, e meno performante nei tornei internazionali, è diventata una priorità. In effetti, i numeri ottenuti in Europa non rendono onore alla sua fama di allenatore vincente. Nella sua esperienza sulle panchine di Juventus, Chelsea e Inter, Conte ha collezionato 35 gettoni in Champions League, ottenendo 13 vittorie 11 pareggi e altrettante sconfitte, e superando solo due volte la fase a gironi: nel 2013 con la Juventus, eliminata ai quarti dal Bayern Monaco, e nel 2018 con il Chelsea, fatto fuori dal Barcellona agli ottavi di finale. Nel torneo continentale più importante la percentuale di vittorie ottenute si ferma al 37% (31,5 % è quella, identica, dei pareggi e delle sconfitte). Molto diversa è la situazione nei tornei nazionali: in Serie A Conte ha ottenuto una percentuale di vittorie del 67,5%, contro il 22,8% di pareggi e solamente il 9,5% di sconfitte. Numeri simili a quelli ottenuti in Premier: la percentuale di vittorie in Inghilterra è del 65,5%, quella dei pareggi si avvicina al 15,5%; mentre è un po’ più alta rispetto a quella della Serie A quella delle sconfitte: il 19%.

Ovviamente, trattandosi di numeri, essi andrebbero contestualizzati e giudicati anche in rapporto ad altri fattori, come per esempio la forza delle rose guidate da Conte rispetto a quella degli avversari di volta in volta affrontati, e gli obiettivi reali con cui le formazioni dell’italiano erano chiamate a confrontarsi. Anche senza entrare nello specifico, un dato sembra, però, incontestabile: mentre in campionato le squadre di Conte sono riuscite spesso e volentieri a vincere e stupire anche da sfavorite (lo era sicuramente la sua prima Juventus vittoriosa in Serie A, ma anche il Chelsea campione in Premier nel 2017), in Europa questo non è mai accaduto. Ed è proprio questo il trend negativo che il tecnico degli Spurs vorrebbe provare ad invertire: il suo Tottenham non è di certo la squadra favorita per la vittoria finale. Trovandosi, però, in un girone che non assomiglia per nulla ad una discesa negli inferi, e magari ottenendo un buon risultato già questa sera, potrebbe davvero provare a raggiungere la fase ad eliminazione diretta per poi giocarsi le proprie carte con la leggerezza di chi sa di non aver nulla da perdere. Conte ci crede.

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