INVIATO A CARNAGO. Se non tutto, molto passa dalla Champions. Pure il rinnovo di Rafa Leao. Con il Salisburgo, nella notte più importante di questo primo scorcio di stagione, il portoghese è chiamato a riscattare la serata no con il Toro, culminata con l’onta della sostituzione all’intervallo. Non una scelta punitiva, quella di Pioli, ma educativa: a 23 anni, giocando ogni tre giorni, può capitare di non essere ben sintonizzati in una partita (“Rafa sta bene è sereno e non ha nessun tipo di problema”, ha tagliato corto parlando del compagno Sandro Tonali). Però lì la testa deve andare oltre agli “allert” lanciati dal fisico, e in questo Rafa deve ancora crescere. In Coppa ci sarà uno stadio intero appeso alle sue sgasate: con il Salisburgo basterà un pareggio ma nessuno vuole commettere l’errore di giocare col fuoco. Anche perché, pure la sfida di andata, in cui proprio Leao colpì un clamoroso palo sul gong, ha dimostrato che il Milan è squadra di cilindrata superiore rispetto agli austriaci che saranno comunque seguiti al Meazza da 4.000 tifosi.
Rinnovo Leao, nuovo round con Maldini e Dimvula
Archiviata la Champions, prima del Mondiale - manifestazione che potrebbe lanciare il portoghese nell’olimpo dei grandi - andrà in scena un altro round per parlare del rinnovo del contratto pericolosamente in scadenza nel 2024. Il 18 ottobre è andato in scena il primo incontro con Ted Dimvula il legale che ha la procura dell’attaccante. Maldini e Massara hanno illustrato la proposta del Milan a fronte di una richiesta molto alta della controparte. A mettere pepe al tutto, il maxi-risarcimento da 16.5 milioni che il giocatore deve allo Sporting per il trasferimento irregolare al Lille nel 2018 (Rafa si svincolò unilateralmente dopo l'aggressione subita dalla squadra ad opera di alcuni tifosi. L’entourage pretende che il Milan partecipi al pagamento della cifra. Nonostante gli ostacoli, la trattativa procede e c’è moderato ottimismo per arrivare alla fumata bianca. Ma ora d’attualità c’è il Salisburgo e una partita che Leao non deve proprio sbagliare.