OPORTO (Portogallo) - Il Porto di Sergio Conceicao è pronto e più che mai determinato a ribaltare il risultato dell'andata degli ottavi di finale di Champions League, quando a San Siro è uscito sconfitto per 1-0 nel match contro l'Inter. Domani, alle 21, i lusitani all'Estadio do Dragao faranno tutto il possibile per guadagnarsi l'accesso ai quarti e avere la meglio sulla squadra di Simone Inzaghi, come spiegato dal tecnico dei portoghesi nella conferenza stampa della vigilia: "Le partite non sono mai uguali. Nella struttura di squadra dell’Inter ci sono giocatori forti, ma non so se giocherà Skriniar o Darmian come terzo centrale, con Dumfries a destra. Ci saranno elementi differenti, dipende dai giocatori: anche fra chi ci sarà in attacco tra Dzeko, Lukaku e Lautaro Martinez. In base ai giocatori i movimenti sono quasi del tutto diversi, però abbiamo una strategia per affrontare questo impegno. Penso che sarà una gara equilibrata, molto difficile. Ma conosciamo le nostre caratteristiche di squadra intensa e aggressiva, vogliamo imporre il nostro gioco".
Porto-Inter, Conceicao non dà vantaggi a Inzaghi
Conceicao non ha voluto dare indicazioni di formazione o di strategia: "Sappiamo che l’Inter gioca con tre difensori e tre in mezzo, ma sarà una partita di altissimo livello. Dobbiamo essere pronti ad adattarci all’avversario, poi vediamo cosa succederà. Posso giocare con tre centrocampisti a mia volta, oppure con due esterni alti: vediamo. Joao Mario non ci sarà. Sappiamo di dover fare gol, vogliamo vincere. Siamo a metà dei 180 minuti e abbiamo un'ora e mezza per ribaltare il risultato d'andata, dobbiamo essere intelligenti. Da come li conosco, ciò che vogliono i tifosi del Porto è vincere. Che sia con il violino o la fisarmonica, è uguale. Dobbiamo fare le cose bene, poi che serva pazienza o meno dipende. Vedremo quale sarà la strategia. Non guardo statistiche, storia eccetera. È importante l’esperienza, siamo entrambi due club con un peso storico molto grande, che hanno vinto tanti trofei. Ma durante la partita la storia e le statistiche vengono messe in secondo piano".