L’avvocato Johann Nicolaus Plenge, nato il 19 gennaio 1985 a Sulingen (Bassa Sassonia, una novantina di chilometri a nord di Brema) è il plenipotenziario della RB Lipsia: il General Manager esecutivo. Appena 22enne, subito dopo la laurea all’Università di Gottinga, già cominciava a lavorare nell’area marketing del club biancorosso che allora militava nella quinta divisione tedesca. Ne è diventato quindi il responsabile del dipartimento legale per poi essere promosso, alla fine del 2019, direttore dell’area professionale e successivamente dg, presidente del Consiglio d’amministrazione oltreché CEO. È il “Geschaftsführer” come si dice in Germania: in una parola sola il “leader”. Il più giovane massimo dirigente esecutivo fra tutte le 36 squadre iscritte alla nuova “Super Champions League”. Alla vigilia di RB Lipsia-Juventus, il “boss” teutonico ci ha concesso una lunga intervista esclusiva.
Il calcio italiano guarda con ammirazione alla galassia Red Bull, la celebre bevanda energetica la cui azienda si sta espandendo sempre di più a livello planetario: quali sono i vostri obiettivi?
«Posso parlare solo della RB Lipsia come società, ma posso dire è che è un privilegio far parte di questo mondo speciale che la Red Bull ha creato. Traiamo notevoli benefici dai nostri club gemelli RB Bragantino e New York Red Bulls e siamo entusiasti di vedere lo sviluppo di RB Omiya in Giappone. I New York Red Bulls, per esempio, sono stati utilissimi durante il nostro primo tour internazionale quest’estate negli USA, dove ci siamo allenati nelle loro strutture e ci siamo esibiti nella loro arena. Vogliamo continuare a costruire e investire su questo rapporto speciale, a beneficio di questi club».
Si può affermare che la filosofia Red Bull sia l’opposto di quella del Real Madrid o del Psg?
«Abbiamo fondato il nostro club con un DNA molto chiaro, concentrandoci sul dare le ali ai talenti: ecco perché ci concentriamo così fortemente sullo sviluppo dei giocatori. E fin dal primo giorno la nostra missione è quella di trovare i calciatori più talentuosi, farli crescere, avere successo in campo con loro e guidarli a diventare atleti di punta per il nostro club nei campionati top europei».
Pochi mesi fa la RB Lipsia ha speso 40 milioni per ingaggiare il belga Lois Openda dal Lille. Il prossimo acquisto forse supererà i 50...
«Non commentiamo le cifre concrete dei trasferimenti, ma posso dirvi che erano meno di 40 milioni... In ogni caso è stata una cifra importante ed è stato sicuramente un trasferimento eccezionale per un giocatore eccezionale. Non dobbiamo dimenticare che siamo riusciti a guadagnare circa 200 milioni per le cessioni nell’estate del 2023 e abbiamo dovuto sostituire alcuni elementi chiave come Szoboszlai, Nkunku e Gvardiol. Tuttavia, i trasferimenti con un volume come quello di Openda rimangono l’eccezione e non diventeranno la regola. Se diamo uno sguardo a quest’estate, in linea con la nostra filosofia, abbiamo ingaggiato ancora una volta tanti calciatori giovani e di grande talento, nessuno dei quali è costato più di 20 milioni. E ancora una volta abbiamo introitato molto più di quanto speso».
In estate molti grandi club hanno bussato alla vostra porta per avere Sesko, ma lui, d’accordo con la RB Lipsia e il suo agente Elvis Basanovic, ha preferito rinnovare fino al 2029. Dalla prossima apertura del mercato, bisognerà pagare la clausola rescissoria di 65 milioni per portarlo via...
«Siamo molto felici che Benjamin abbia deciso di restare alla RB Lipsia. Lo scorso fine settimana ha dimostrato ancora una volta quanto sia importante per noi. Allo stesso tempo, gli stiamo offrendo un palcoscenico fantastico per mostrare le sue capacità in uno dei campionati più forti del mondo e in Champions League. L’estensione del suo contratto, come quella di Xavi Simons, dimostra quanto giocatori così eccezionali apprezzino la RB Lipsia. Entrambi avrebbero sicuramente avuto la possibilità di trasferirsi nei top club assoluti d’Europa. Eppure sono rimasti con noi».