Ammutoliti tutti, come il dito indice di Motta alla panchina Red Bull con Rose che si scusa. Zitti tutti, questa Juventus non ha dimenticato la forza e la grinta che fa parte del suo Dna, ma ha aggiunto la classe, le geometrie e la sapienza tattica di Thiago Motta. E quando hai gioco e carattere, ogni difficoltà può essere superata, ogni ostacolo scavalcato per scoprirsi alla fine della corsa grandi, a punteggio pieno in Champions League, a dire alle grandi d'Europa che la Juve c'è, la Juve è tornata, con il gioco e con il cuore. Fino alla fine.
Servono i problemi, servono per crescere, servono per capire la vera natura di sé stessi, quella di Vlahovic top player come e più di Sesko, che infila un'altra doppietta dopo le due in campionato, quella di Fagioli e di una regia da campione in una serata magica, di Conceicao e dei suoi dribbling pazzeschi, di Kalulu con una tigna da veterano bianconero. Quella di Thiago Motta, che vince come faceva un tempo Marcello Lippi, che fa ricordare a tutti i tifosi della Juventus cosa vuol dire avere una squadra in grado di crederci e ribaltare una partita in dieci. Se l'erano dimenticati in tanti.
Bremer, infortunio bruttissimo. Subito ko anche Nico Gonzalez
È subito evidente il pressing durissimo del Lipsia che però, se saltato, crea grandi spazi per la Juventus, e altrettanto cruciale appare il ruolo di Fagioli davanti alla difesa, con la tecnica necessaria per eludere la pressione e impostare il gioco. Ma è di altro che dopo pochi minuti bisogna parlare, perché arriva una doppia incredibile botta di sfortuna per Thiago Motta: Bremer va giù perdendo stranamente di forza un duello pericoloso - azione poi neutralizzata da Kalulu - e la sorpresa diventa subito dispiacere perché il difensore e capitano bianconero accusato un problema al ginocchio, dolorosissimo. Il brasiliano è costretto a uscire a spalla, si teme un brutto problema, Gatti si catapulta fuori dalla panchina e entra di corsa prendendosi anche la fascia. Non è finita però perché anche Nico Gonzalez ha un problema muscolare alla coscia destra, Conceicao passa da arma per l'ultima mezz'ora a partita praticamente da titolare.
Juve sotto per la prima volta, Sesko non perdona. Rigore su Vlahovic non dato
Centravanti pazzesco questo sloveno, non a caso ne aveva parlato Giuntoli nel prepartita e se ne parla da un paio d'anni come new thing del calcio europeo e mondiale: movenze da Lewandowski prime e falcata da fenicottero alla Ibra, un'occasione e un gol. Alla mezz'ora, su un'azione pericolosa della Juve - tiro di Fagioli e deviazione di Vlahovic - respinta dal portiere e ribaltata con due passaggi, l'ultimo di Openda proprio per Sesko che semina la diagonale di Cambiaso e di controbalzo scarica un sinistro di terrificante potenza, traversa e rete che si gonfia. Impressionante. Per la prima volta in stagione la Juventus è sotto. La chance per pareggiare potrebbe arrivare su rigore al 38', l'intervento scomposto di Lukeba su Vlahovic è evidente per tutti tranne che per arbitro e poi per il Var, si riparte con una rimessa dal fondo dopo un'entrata a martello sull'attaccante della Juventus che anticipa l'avversario e arriva prima sul pallone e del calcione.