Non basta un Perin formato Buffon a una Juve schiacciata e dominata dallo Stoccarda dall'inizio alla fine: allo Stadium arriva la prima sconfitta stagionale dei bianconeri. La squadra di Motta non aveva subito gol nei novanta minuti nonostante un bombardamento tedesco incessante, con lo spirito di Allegri che sembrava sceso sullo Stadium per fa diventare la sfida di Champions una serata degna dei migliori fortini allegriani, di quelle che sapevi che tanto gli avversari non ce l'avrebbero mai fatta no matter what. E siccome si ricordano i tempi di Max, a fargli compagnia erano arrivate anche le manone di Buffon nei guanti di Perin a trasformarlo nel Superman inviolabile degli anni d'oro con il numero 1 sulle spalle e a dimostrare sul campo di strameritare il rinnovo del contratto. Ma i ricordi sfumano e svaniscono e il ko arriva, negli ultimi minuti, con la squadra in dieci e alle corde, con il cazzotto finale di El-Bilal Toure al 92' a risvegliare bruscamente dai sogni: così non si fa strada né in Europa né in Italia.
Stoccarda padrone allo Stadium, Perin doppio miracolo
I piani di Motta non vanno come previsto già dal prepartita, con Douglas Luiz che si ferma nel riscaldamento e viene sostituito da Thuram. Alta intensità, lo Stoccarda arriva al tiro con molta facilità per errori dei bianconeri in fase di impostazione nella prima parte di gara, senza mai impensierire troppo un attento Perin. Conceicao prova a farsi vedere, l'unico guizzo pericoloso per Motta arriva da Fagioli che su punizione sfiora il palo della porta avversaria. Senza Cambiaso è un'altra Juve davanti, si fa fatica senza il semplificatore della manovra offensiva, e senza Locatelli è un'altra Juve dietro, Thuram non fa filtro e Fagioli davanti alla difesa è di impostazione ma non di rottura: risultato, tedeschi padroni dello Stadium. Alla mezz'ora il palo arriva ma è quello della porta Juve, con un Perin pazzesco a toccare la conclusione di Demirovic in piena area indisturbato e a deviarla sul legno salvando i suoi. E non è l'unica di questo primo tempo, perché al 41' Undav di testa lo scavalca ed è già pronto per gridare al gol ma il numero 1 juventino con un colpo di reni buffonesco mette in angolo.