Juve, un tiro in porta in 95 minuti: 0-0 a Brugge, addio sogno ottavi diretti

Champions, prova incolore dei bianconeri in trasferta: il club belga ringrazia, per loro è un punto d'oro. Koop, altra delusione

La Juve si perde nel freddo belga tra turnover forzato, scelte di Motta ancora discutibili ed una prestazione imbarazzante dei grandi nomi estivi. Risultato, uno scialbo 0-0 che fa esultare lo stadio del Brugge come una vittoria e cancella ogni possibilità di passare il turno entrando nelle prime otto posizioni. Douglas Luiz, titolare, ha mostrato tutti i motivi per cui Motta non lo aveva praticamente fatto mai giocare dall'inizio. Il problema è che lo ha fatto anche Koopmeiners, forse alla peggiore prestazione di sempre in bianconero, eppure indiscutibile nello scacchiere di Thiago che decide di metterci ancora una volta del suo tenendo fuori Vlahovic in una delle rarissime situazioni in cui era evidente servisse. L'istantanea, triste, è quella del tiro di Locatelli, unico in tutta la partita: l'immagine della pareggentus, che stacca comunque matematicamente un biglietto per gli spareggi perché gli scontri diretti delle squadre dietro i bianconeri potranno al massimo farla scendere al 24° posto, non oltre.

 

 

Douglas irritante, Koop inguardabile: Juve assente, zero tiri

Fuori Yildiz, McKennie e Conceicao per condizione fisica, tra acciacchi e ritorni, lo spazio a centrocampo lo trova Douglas Luiz, ri-lanciato titolare a scapito di un Thuram spremuto nelle precedenti partite. Davanti la punta la fa di nuovo Nico, è Vlahovic l'escluso di lusso, nuovamente, per scelta tecnica. Ci prova subito Jutglà, ma è un fuoco di paglia: Mbangula è caldo nella notte fredda e umida di Bruges, cercato tantissimo inizialmente, ma la Juve non affonda il colpo. E allora i padroni di casa iniziano a crederci, anche perché Douglas è tecnico ma lento e Koopmeiners è irritante: non vince un contrasto, sbaglia passaggi gratuiti e si becca pure l'unico giallo della prima frazione.

 

La palla sul terreno viscido scorre velocissima: Onyedika arriva di corsa per scaricare il destro dal limite dell'area, buon per Di Gregorio che Jutgla tolga la palla dall'inserimento del centrocampista e vanifichi l'azione migliore del Brugge del primo tempo. Il favore lo ricambia Douglas Luiz dopo la mezz'ora, il brasiliano fa tutto bene in area e poi di sinistro colpisce tecnico come se avesse delle infradito ai piedi, buttando via tutto. Ma il tabellino recita zero tiri in porta in 45' per gli uomini di Motta, serve cambiare qualcosa e in fretta perché al Brugge il pari va benissimo, alla Juve meno perché davanti i risultati allargano lo spiraglio degli ottavi diretti. 

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Jutgla grazia Di Gregorio, Nico e Douglas restituiscono il favore

E invece si riparte senza cambiare nulla, con Di Gregorio che decide di movimentare la sfida con una piroetta e un passaggio folle a Savona che porta il Brugge a un passo dal gol beffa, Jutgla grazia il portiere bianconero. Lo spavento sveglia la Juve, ancora Mbangula - migliore di tutti davanti - si accende e mette un pallone solo da spingere in rete a centro area: quello che succede dopo tra Nico Gonzalez e Douglas Luiz è tragicomico, con l'argentino che incespica facendo rimpiangere anche il più goffo dei Vlahovic visti e il brasiliano che completa l'orrore con un tocco d'esterno al volo di destro da falegname, con tutto il rispetto per gli artigiani. 

Dentro Vlahovic solo nel finale, Locatelli ci prova

Motta e i cambi, un amore mai corrisposto: fuori il migliore in campo, Mbangula, insieme a Weah al 66', entrano Yildiz e Conceicao. Nilsson dentro, il Brugge cambia il centravanti mentre la Juventus continua a giocare senza: risultato, Koopmeiners mette a lato un colpo di testa praticamente indisturbato all'interno dell'area piccola mentre il pennellone Nilsson di destro in mezza rovesciata grazia di nuovo Di Gregorio e i bianconeri. Si entra nell'ultimo quarto d'ora e finalmente è il momento di mettere dentro il numero 9, tirando fuori Nico. Anche Thuram e McKennie partecipano al finale, fuori Douglas Luiz e l'olandese. Ma è di Locatelli il tiro più pericoloso, e anche malinconicamente l'unico, all'85', con Mignolet in tuffo a strozzargli la gioia in gola. 

 

 

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La Juve si perde nel freddo belga tra turnover forzato, scelte di Motta ancora discutibili ed una prestazione imbarazzante dei grandi nomi estivi. Risultato, uno scialbo 0-0 che fa esultare lo stadio del Brugge come una vittoria e cancella ogni possibilità di passare il turno entrando nelle prime otto posizioni. Douglas Luiz, titolare, ha mostrato tutti i motivi per cui Motta non lo aveva praticamente fatto mai giocare dall'inizio. Il problema è che lo ha fatto anche Koopmeiners, forse alla peggiore prestazione di sempre in bianconero, eppure indiscutibile nello scacchiere di Thiago che decide di metterci ancora una volta del suo tenendo fuori Vlahovic in una delle rarissime situazioni in cui era evidente servisse. L'istantanea, triste, è quella del tiro di Locatelli, unico in tutta la partita: l'immagine della pareggentus, che stacca comunque matematicamente un biglietto per gli spareggi perché gli scontri diretti delle squadre dietro i bianconeri potranno al massimo farla scendere al 24° posto, non oltre.

 

 

Douglas irritante, Koop inguardabile: Juve assente, zero tiri

Fuori Yildiz, McKennie e Conceicao per condizione fisica, tra acciacchi e ritorni, lo spazio a centrocampo lo trova Douglas Luiz, ri-lanciato titolare a scapito di un Thuram spremuto nelle precedenti partite. Davanti la punta la fa di nuovo Nico, è Vlahovic l'escluso di lusso, nuovamente, per scelta tecnica. Ci prova subito Jutglà, ma è un fuoco di paglia: Mbangula è caldo nella notte fredda e umida di Bruges, cercato tantissimo inizialmente, ma la Juve non affonda il colpo. E allora i padroni di casa iniziano a crederci, anche perché Douglas è tecnico ma lento e Koopmeiners è irritante: non vince un contrasto, sbaglia passaggi gratuiti e si becca pure l'unico giallo della prima frazione.

 

La palla sul terreno viscido scorre velocissima: Onyedika arriva di corsa per scaricare il destro dal limite dell'area, buon per Di Gregorio che Jutgla tolga la palla dall'inserimento del centrocampista e vanifichi l'azione migliore del Brugge del primo tempo. Il favore lo ricambia Douglas Luiz dopo la mezz'ora, il brasiliano fa tutto bene in area e poi di sinistro colpisce tecnico come se avesse delle infradito ai piedi, buttando via tutto. Ma il tabellino recita zero tiri in porta in 45' per gli uomini di Motta, serve cambiare qualcosa e in fretta perché al Brugge il pari va benissimo, alla Juve meno perché davanti i risultati allargano lo spiraglio degli ottavi diretti. 

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