
L a nuova e tanto discussa formula della Champions League non ha regalato solo una dose enorme di incertezza - e questo è probabilmente il miglior risultato ottenuto – ma anche riservato ad alcune delle big in gara difficoltà inedite e inattese. Il riferimento è, ovviamente, a quelle squadre che con la vecchia formula molto raramente incontravano problemi a guadagnarsi l’accesso agli ottavi di finale, ma che con questo nuovo formato a girone unico si sono invece trovare a lottare fino all’ultima gara per garantirsi un posto fra le 8 (quelle che passeranno direttamente agli ottavi di finale), o addirittura fra le 16 che andranno invece a giocarsi gli spareggi.
La situazione del Manchester City
Guardando la classifica a una sola giornata dalla fine del primo turno - quella che si giocherà domani sera con lo scenario inedito di 18 gare in contemporanea - la cosa che più sorprende è il non vedere squadre come Real Madrid, Bayern Monaco, Paris Saint-Germain e Manchester City in una delle prime 8 posizioni. Fra queste, a passarsela peggio è proprio la squadra di Guardiola, che domani dovrà necessariamente battere il Brugge per ottenere un tagliando per i playoff. Un pareggio o una sconfitta comporterebbe invece la clamorosa eliminazione dei campioni d’Inghilterra. La cosa curiosa, però è che in caso di qualificazione ai playoff come 24° (ultimo posto utile per giocare i playoff), i Citizens andrebbero ad affrontare la nona o la decima del girone. Dunque, una delle due migliori fra quelle che non si sono qualificate direttamente agli ottavi si ritroverebbe di fatto svantaggiata, almeno sulla carta, trovandosi di fronte la squadra che ha vinto il torneo solo due anni fa. «Abbiamo l’ultima possibilità in casa contro il Bruges e speriamo di poterci qualificare», ha detto Pep dopo la sconfitta del Parco dei Principi, ammettendo anche che qualora ciò non accadesse la sua squadra avrebbe di fatto meritato l’eliminazione dalla competizione: «Può succedere, se non vinciamo non meriteremo di qualificarci. Non abbiamo fatto abbastanza punti e dobbiamo accettarlo, ma ora dobbiamo fare quello che dobbiamo fare».