"La grande Inter, il Milan dei se e i limiti Juve": Aldo Serena, profezie Champions

Intervista all’ex bomber che analizza le squadre protagoniste della competizione europea: "Formula avvincente anche se la casualità gioca un ruolo decisivo. Chi mi ha stupito"

Aldo Serena, oggi apprezzato talent di Sky Sport, a una gara dal termine della prima fase, che voto dà alla nuova formula della Champions?

"Alto, a me personalmente è piaciuta, quindi la promuovo. Doveva dare imprevedibilità e direi che l’ha data, visto che domani sera molti piazzamenti saranno ancora da stabilire. Detto questo, non c’è un percorso paritario, nel senso che dalla fortuna nel sorteggio e dal calendario, passano molti aspetti. Se nelle prime quattro partite si incrociano avversari forti, poi diventa tutto in salita. E viceversa. La casualità gioca una parte in questa Champions".

Molte big - Real Madrid, Bayern Monaco, Psg e soprattutto Manchester City - hanno sofferto. Pensa che abbiano preso sotto gamba il torneo?

"Credo che questo discorso possa valere soprattutto per il Bayern Monaco e in parte per il Psg, una squadra che parte sempre con grandi ambizioni, per poi sfaldarsi. Il Manchester City ha trovato una stagione complicata a prescindere dalla Champions, considerando le difficoltà avute anche in Premier. La squadra si è disunita, mi pare ci siano problemi relazionali, una situazione complessa. Però si qualificheranno. Il Real aveva bisogno di tempo perché Florentino ha complicato la vita ad Ancelotti con determinati acquisti. Carlo ha dovuto rivedere equilibri tattici e psicologici. Il Real, per me, lo troveremo comunque ancora in semifinale".

 

 

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Aldo Serena tra delusioni e sorprese della Champions League

Il City non può che essere la delusione principale di questa prima fase. Ne trova altre?

"Dico il Lipsia. Nel 2020 giocava la semifinale di Champions, ogni stagione ha giovani di grande talento, invece ha collezionato 3 punti con ben sei sconfitte. E se posso dire, mi dispiace per il Bologna. La Champions è servita alla squadra di Italiano per crescere, però i rossoblù hanno sprecato un’occasione che magari non ricapiterà per molto tempo".

E la sorpresa?

"Ne dico due: il Celtic, di solito le squadre scozzesi falliscono sempre in Europa. E poi dico comunque il Liverpool: dopo una stagione difficile e l’addio di Klopp, sono diventati subito squadra e le hanno vinte tutte. Non era facile pronosticarlo".

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Aldo Serena su Inter e Milan

Veniamo alle “sue” squadre, Inter, Milan e Juventus, in rigoroso ordine di classifica. I nerazzurri sono a un passo dalla qualificazione fra le prime otto. Possono davvero puntare alla vittoria finale?

"Penso proprio di sì. Per lo meno la finale può essere un obiettivo alla portata perché tolte Liverpool e Barcellona è stata la migliore del torneo. La squadra di Inzaghi, grazie alla finale raggiunta nel 2023 e lo scudetto della scorsa stagione, ha ormai raggiunto uno status da grande in Europa. L’Inter è matura, sa navigare in Champions, sa quello che vuole".

Il Milan.

"Quella dei rossoneri è una stagione con luci e ombre, però in Champions ha fatto un percorso opposto rispetto al campionato. Dopo una partenza drammatica, anche per il calendario, ha recuperato alla grande e l’acuto di Madrid è stato la svolta perché la squadra, anche se c’era ancora Fonseca, ha capito i suoi valori che tecnicamente sono alti, anche se spesso non li dimostra. Adesso con Conceiçao, uno stimolatore, penso che il Milan abbia trovato l’allenatore giusto, uno che per altro conosce bene la Champions".

I rossoneri potrebbero dire la loro nella seconda fase?

"Intanto non sarà semplice vincere a Zagabria e rimanere nelle prime otto. Poi penso di sì, con Fofana e un Bennacer al top, potrà esserci finalmente più equilibrio. Ovviamente servirà che i due cavalli pazzi della fascia sinistra (Theo Hernendez e Leao, ndr) diano qualcosa in più. Il Milan è accompagnato da tanti 'se', però se la può giocare con tutti".

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Aldo Serena sul percorso della Juve in Champions League

Infine la Juventus.

"Alla squadra di Thiago Motta sono mancate continuità nei 90 minuti e verticalità nel gioco. Troppo lento il possesso orizzontale e pochi gli acuti sugli esterni dove c’è comunque qualità. Agli attaccanti della Juve non arrivano mai palloni con i tempi giusti. Sicuramente l’allenatore ha bisogno di un centravanti più congeniale alle sue idee e vedremo come andrà Kolo Muani, però continuo a stimare molto Vlahovic, andrebbe aiutato di più".

Alla Juventus non sono mancati anche i tanti infortunati in diverse fasi della stagione?

"Sicuramente Bremer: senza di lui sono cambiati gli equilibri e Motta ha dovuto lavorare di più sulla fase difensiva, perdendo la libertà di agire con più leggerezza in quella offensiva".

La partita più bella di domani sera, però, sarà quella con la quinta italiana: Barcellona-Atalanta. 

"Mi aspetto una gara pirotecnica. Il Barcellona, diverso da quello classico, più verticale e con meno possesso palla, concede tanto dietro, però davanti ha qualità, tira molto in porta. L’Atalanta non è da meno e con Retegui ha trovato la ciliegina sulla torta, il giocatore che finalizza la mole di gioco che la squadra di Gasperini sa creare".

Sarà la Dea la mina vagante della seconda fase di Champions?

"Assolutamente sì".

 

 

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Aldo Serena, oggi apprezzato talent di Sky Sport, a una gara dal termine della prima fase, che voto dà alla nuova formula della Champions?

"Alto, a me personalmente è piaciuta, quindi la promuovo. Doveva dare imprevedibilità e direi che l’ha data, visto che domani sera molti piazzamenti saranno ancora da stabilire. Detto questo, non c’è un percorso paritario, nel senso che dalla fortuna nel sorteggio e dal calendario, passano molti aspetti. Se nelle prime quattro partite si incrociano avversari forti, poi diventa tutto in salita. E viceversa. La casualità gioca una parte in questa Champions".

Molte big - Real Madrid, Bayern Monaco, Psg e soprattutto Manchester City - hanno sofferto. Pensa che abbiano preso sotto gamba il torneo?

"Credo che questo discorso possa valere soprattutto per il Bayern Monaco e in parte per il Psg, una squadra che parte sempre con grandi ambizioni, per poi sfaldarsi. Il Manchester City ha trovato una stagione complicata a prescindere dalla Champions, considerando le difficoltà avute anche in Premier. La squadra si è disunita, mi pare ci siano problemi relazionali, una situazione complessa. Però si qualificheranno. Il Real aveva bisogno di tempo perché Florentino ha complicato la vita ad Ancelotti con determinati acquisti. Carlo ha dovuto rivedere equilibri tattici e psicologici. Il Real, per me, lo troveremo comunque ancora in semifinale".

 

 

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