
"Questo è il calcio, dobbiamo andare avanti. Ieri ci siamo allenati e chiudiamola lì. Ora pensiamo alla Juventus. Questioni tattiche? Un po' di tutto, non siamo abbastanza stabili. Non siamo stati continui, troppi alti e basti, non va bene se vuoi giocare al top. Cos'è successo in quest'anno e mezzo? Non è solo una cosa e non voglio entrare troppo nel dettaglio, non voglio dare scuse, non contano a questi livelli". Così, nella conferenza stampa alla vigilia dell'andata dei play-off di Champions League contro i bianconeri di Thiago Motta, il tecnico del Psv Peter Bosz ha commentato i recenti risultati negativi della squadra: "Ho parlato a Lang? No, non molto. Il gol preso non era il suo uomo, qualcun altro poteva segnare, ho parlato con Noa di quello. Noa è Noa. È un bravo ragazzo. Quello che ha detto dopo la partita è una reazione di frustrazione, può succedere, non bisogna ingrandire la situazione. Se ne parla ovunque, ma lasciamolo così, non ingrandiamo niente. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi soprattutto nei momenti difficili. Abbiamo bisogno di tutti. E io non ingrandisco nulla... Se se ne parla di nuovo, finiamo per renderlo più grosso. Non si parla quando ci sono io. Dopo la partita ho detto: non ero d'accordo con Lang, non doveva fare quel gesto verso il pubblico. Deve sapere, come lo so io, che abbiamo bisogno di quelle persone allo stadio. Abbiamo bisogno di questa gente, dei tifosi, e di Lang. Non facciamola più grande. Io ho tanta esperienza, non solo come allenatore, ma anche come giocatore. A quel punto sai come possono reagire i ragazzi, anche da tecnico. Può sempre capitare in una stagione. L'anno scorso no, e poi ti abitui velocemente. L'altro anno l'ho detto... Quest'anno abbiamo problemi, devo analizzare bene, vedere dove aiutare, per il resto lavorare duramente, e tutti i compiti in campo dobbiamo farli. Manca energia? Ovviamente non è facile, devi scegliere quale strada prendere, l'energia ti viene quando giochi buone partite, devi avere il coraggio di giocare a pallone. Ho tanto rispetto per le persone, per i giocatori che non hanno paura di sbagliare. Se ce l'hai, ho meno rispetto. Tutti faremo degli errori, ma nessuno deve temerli. Per me è importante dare questa fiducia".
Su Juve-Psv
"La prima partita con la Juve? È passato troppo tempo. Ci sono altri giocatori, anche da noi. Impariamo dalle partite precedenti e si può sempre imparare qualcosa. Mi sembrano 5 mesi fa, si gioca in modo diverso, e spero anche il risultato. Per me sono un club top, noi siamo nell'Eredivise. Giochiamo per il titolo, ma la Juve forse no, ma resta una grandissima società. Abbiamo alti e bassi, ho visto anche loro. Guardo spesso la Serie A, a me piace. Ho visto la gara con il Como, in quella gara ci sono stati alti e bassi, non puoi sempre essere una società ad altissimo livello. Non è facile. Ci sono assolutamente differenze tra Serie A ed Eredivise. L'Italia è un Paese più grande, sono su per ranking e soldi. Noi dobbiamo provare a essere più furbi degli avversari. In quella maniera lo facciamo da tantissimi anni. Anche adesso dobbiamo farlo. Per l'Olanda va molto bene che abbia due squadre contro squadre italiane. Sono molto curioso, se possiamo rispondere a questa domanda, di vedere dove saremo tra una settimana. Se possiamo dire di essere bravi contro le italiane. C'è sfiducia? Non ho mai paura, neanche domani, neanche 5 mesi fa. Domani giochiamo per vincere. Se non ce la facciamo, c'è il ritorno a Eindhoven. L'organizzazione è la cosa più importante. Abbiamo infortuni, ma ci sono i ragazzi dell'anno scorso. Non cambio filosofia, ma il modo di giocare sì. Se vedi le ultime, non erano top. Ma normalmente dobbiamo vincere, chiudere queste partite, stavamo vincendo 3-1 col NEC, eravamo 1-0 col Willem e non possiamo perdere punti. Se vinci quelle partite, diventa tutto positivo. Se vinci quelle partite, vieni qua a Torino con un altro sentimento. Solitamente vinciamo quelle partite. Non ho mai visto qualcuno così tanto nervoso come Perisic in Champions. Non poteva giocare. Ora ci sarà. Era tanto nervoso, voleva essere qui, sono molto felice, ha tantissima esperienza. Ovviamente anche De Jong. Perisic ha pure esperienza in Italia, sono contento ci possa aiutare. Lui è un esempio, un professionista, come si allena, come si prende cura del corpo, tutti nel nostro gruppo lo vedono. Per i giovani è importantissimo. Guarda com'è in forma a quest'età, come si prende cura di se stesso. È ammirevole. C'è da imparare", ha concluso Bosz.
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