
Alla vigilia degli ottavi di Champions League, tra le partite più attese c'è di sicuro Real Madrid-Atletico Madrid. L'urna di Nyon ha messo sullo stesso cammino le due formazioni madrilene che stanno già facendo a sportellate in campionato per la conquista della vetta de La Liga. E che, sopratutto, richiama alla mente i grandi incroci europei tra le squadre della capitale che hanno segnato la storia del calcio. Il tecnico dei Blancos Carlo Ancelotti, nel presentare la sfida, ha elogiato gli storici avversari, confessando che "saranno 180 minuti di alto livello".
Real Madrid-Atletico Madrid, le parole di Carlo Ancelotti
"Nei sorteggi non siamo tanto fortunati ma se vuoi competere in Champions devi affrontare avversari forti". L'allenatore del Real Madrid Carlo Ancelotti, intercettato dai microfoni di Sky Sport, ha aperto così le dichiarazioni della vigilia dell'andata degli ottavi di finale di Champions League contro l'Atletico. "In questo periodo abbiamo giocato tantissime partite, anche per questo abbiamo avuto degli infortuni, ma stiamo cercando di gestire bene la situazione - continua Ancelotti -. Abbiamo un buon ricordo della partita contro il City e vogliamo ripetere questo tipo di partita". Quali sono le differenze con la partita contro i Citizens di Guardiola? "Non cambia molto. L'Atletico è più verticale e il City ha più possesso. La nostra mentalità non cambierà per questa partita. L'Atletico ora ha una rosa più completa e di qualità, hanno operato bene sul mercato e preso giocatori importanti uno sui tutti Alvarez che sta facendo tanti gol. È una squadra molto solida come sempre, saranno 180 minuti di alto livello".
Ci sarà bisogno di chiudere questi primi novanta minuti con una larga vittoria? "Non ci pensiamo perché è impossibile. Sarà una partita combattuta e si deciderà nella seconda partita. L'idea è quella di vincere. Non possiamo pensare di avere un grande vantaggio domani. L'avversario è forte". Il Real però è reduce da una dura sconfitta per mano del Betis: "Contro il Betis c'è stata una mancanza di atteggiamento, speriamo che sia un caso isolato". Sul tecnico dell'Atletico Diego Simeone l'ex allenatore della Juve rievoca un ricordo lontano, ma che riprende ogni qualvolta ne ha la possibilità: "Il mio primo ricordo di lui è come calciatore. Mi segnò un gol importante in un Juventus-Lazio del 2000 e perdemmo il campionato. Come allenatore lo rispetto molto. Ha portato questo club ai massimi livelli in Europa. Quello che mi piace di lui è la sua lettura delle partite e la sua strategia". Quali sono le differenze tra il calcio di ieri, quando Ancelotti era un agile centrocampista e quello di oggi? L'ex Milan risponde così: "È difficile paragonare due epoche diverse. Il giocatore con più qualità è quello che fa più fatica a sacrificarsi. Ci sono due tipi di giocatori: quelli che corrono e quelli che fanno la differenza. Non si può stare nel mezzo".