Inzaghi tocca ferro: "Inter, rispetto a due anni fa...Futuro? Ne discuteremo"

Le dichiarazioni dell'allenatore nerazzurro alla vigilia della finale di Champions League contro il Psg

Il conto alla rovescia per la finale di Champions League è iniziato. 90 o 120 minuti per giocarsi la storia. Inzaghi lo sa bene e ha caricato l'ambiente in vista della sfida con il PSG, che può vincere per la sua prima volta questa competizione. "Determinazione e non ossessione", l'allenatore nerazzurro in conferenza stampa ha usato tante parole chiave. Ha poi fatto il punto sulla condizione fisica della rosa, ha parlato del futuro e ha analizzato il match, paragonandolo alla precedente gara contro il City di Guardiola nel 2023.

Psg-Inter, conferenza Inzaghi

"Se sento di avere l'Inter che può vincere contro tutti? Rispetto a due anni fa abbiamo più esperienza, la sconfitta con il City ci ha insegnato come prepararci per una finale. Poi sappiamo come ogni partita ha una storia a sé, ma i ragazzi, toccando ferro, sono tutti disponibili. E solo in tre partite li ho avuti tutti a disposizione e quando capita sai che puoi contare su tutti. Poi toccherà a me scegliere, ho ancora qualche dubbio. Ho visto determinazione e non ossessione ed è quello che ho chiesto ai ragazzi. Sappiamo come si preparano queste partite, abbiamo campioni del mondo e d'Europa" - ha spiegato Inzaghi in conferenza stampa. Poi ha continuato: "Champions League come chiusura di un ciclo? Per quanto riguarda il futuro l'ho detto anche nei giorni scorsi, ci incontreremo con la società e discuteremo, ora c'è la finale da giocare. Una partita che abbiamo meritato di giocare, battendo grandi avversari. Ora ci manca l'ultimo passo, quello più importante. I ragazzi in campo hanno messo sempre il cuore e lo faranno anche domani sera".

 

 

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"Sfavoriti? In campo non vanno i fatturati"

"Luis Alberto ha detto che sono sottovalutato? Lui mi ha dato tante soddisfazioni, mi fa piacere ricordarlo. Poi se sono sottovalutato non lo so, posso dire che questo gruppo ha dato tanto, vincendo tanto e perdendo. Ora non vedo l'ora di giocarmi questa finale, che da giocatore non ho mai giocato, mentre da mister è la seconda" - ha detto Inzaghi. Poi ha aggiunto: "Cosa dirò domani come ultima cosa prima di scendere in campo? Non posso ancora dirlo, dipende da quello che mi dirà il cuore e quello che mi sentirò. Se siamo sfavoriti? In campo non vanno i fatturati (qui anche la differenza di ricavi), sappiamo che le finali si decidono con gli episodi. Contro il City di Guardiola sulla carta eravamo nettamente sfavoriti e poi così non è stato, anche se non abbiamo ottenuto la vittoria".

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Come sta Pavard e la strategia anti PSG

"Piano di gioco per domani? Nella testa proviamo ad immaginare la partita, ma non va sempre come pensiamo. Il PSG è una squadra di grande qualità, è la migliore per possesso. Dovremo giocare bene tecnicamente e avere un buon palleggio per cercare di togliere palla a loro che sono tra i più forti in questo" - ha spiegato Inzaghi. Poi sulle condizioni di Pavard: "Sta bene, ha fatto dei buoni allenamenti e le sensazioni sono positive. Se starà bene e darà altre ottime risposte anche stasera, giocherà dall'inizio. Per noi è molto importante e c'è mancato". Il tecnico ha poi spostato l'attenzione anche sulla fiducia, oltre che sul lato fisico: "Lato psicologico è importante, abbiamo lasciato da parte la delusione del campionato". Sulla scelta di Lautaro e Barella come spalla in conferenza: "Ho voluto loro perché sono il capitano e il vice, sono importanti. Da tanti anni sono qui, hanno la maglia dell'Inter cucita addosso, hanno grande rispetto dei compagni e viceversa".

Poi ha concluso: "Se la parola d'ordine è consapevolezza? Corsa, aggressività, lucidità, se ne potrebbero aggiungere tante. Per vincere una partita del genere servirà tutto. Avremo di fronte una squadra con una forza incredibile con un allenatore come Luis Enrique che ammiro come tecnico e come persona. Tra vincere e perdere c'è tutta la differenza del mondo, ci siamo passati nel bene e nel male. I ragazzi sanno quello che il calcio può dare e il nostro più grande desiderio è di regalare ai tifosi grande soddisfazione. Non dobbiamo dimenticare il bene che ci hanno dato e domani tutta la Curva Nord sarà con noi, anche se non fisicamente".

 

 

 

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Il conto alla rovescia per la finale di Champions League è iniziato. 90 o 120 minuti per giocarsi la storia. Inzaghi lo sa bene e ha caricato l'ambiente in vista della sfida con il PSG, che può vincere per la sua prima volta questa competizione. "Determinazione e non ossessione", l'allenatore nerazzurro in conferenza stampa ha usato tante parole chiave. Ha poi fatto il punto sulla condizione fisica della rosa, ha parlato del futuro e ha analizzato il match, paragonandolo alla precedente gara contro il City di Guardiola nel 2023.

Psg-Inter, conferenza Inzaghi

"Se sento di avere l'Inter che può vincere contro tutti? Rispetto a due anni fa abbiamo più esperienza, la sconfitta con il City ci ha insegnato come prepararci per una finale. Poi sappiamo come ogni partita ha una storia a sé, ma i ragazzi, toccando ferro, sono tutti disponibili. E solo in tre partite li ho avuti tutti a disposizione e quando capita sai che puoi contare su tutti. Poi toccherà a me scegliere, ho ancora qualche dubbio. Ho visto determinazione e non ossessione ed è quello che ho chiesto ai ragazzi. Sappiamo come si preparano queste partite, abbiamo campioni del mondo e d'Europa" - ha spiegato Inzaghi in conferenza stampa. Poi ha continuato: "Champions League come chiusura di un ciclo? Per quanto riguarda il futuro l'ho detto anche nei giorni scorsi, ci incontreremo con la società e discuteremo, ora c'è la finale da giocare. Una partita che abbiamo meritato di giocare, battendo grandi avversari. Ora ci manca l'ultimo passo, quello più importante. I ragazzi in campo hanno messo sempre il cuore e lo faranno anche domani sera".

 

 

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