Roma, Mourinho: "Pellegrini sa fare tutto. Ne vorrei tre come lui"

Il tecnico giallorosso alla vigilia della sfida di Conference League con il Trabzonspor: "L'episodio di Diawara? Non c'è stata aggressività fisica"
Roma, Mourinho: "Pellegrini sa fare tutto. Ne vorrei tre come lui"© Claudio Zamagni

ROMA - José Mourinho non cambia spartito nella sua Roma, che domani affronta in casa il ritorno dei playoff di Conference League contro il Trabzonspor. All'andata, la scorsa settimana, i giallorossi si sono imposti per 2-1 in Turchia: "Il nemico è il Trabzonspor, poi la Salernitana - le parole di Mourinho in conferenza stampa - non siamo in condizione di parlare di obiettivi, questi saranno i nostri 2-3 nemici perché il nostro target è quello. Siamo una squadra in crescita, che deve svilupparsi nel tempo, non siamo in condizioni di parlare di questa o quella squadra. Vogliamo cercare di vincere ogni partita, il focus sarà sempre nella prossima partita. Per questa ragione, domani è più importante di domenica, domani sarà più importante la Conference League della Serie A. Non penso al tradizionale turn-over, per noi domani è la partita più importante".

Mourinho elogia Pellegrini

Lo Special One ha parole d'elogio per Lorenzo Pellegrini: "Può fare tutto. Se avessi tre Pellegrini, li farei giocare tutti. E' un giocatore multifunzionale, si può adattare a diversi ruoli. Anche in 10 uomini contro la Fiorentina, Lorenzo ha saputo giocare sulla fascia destra, pur restando dentro al campo, e ha creato la situazione della traversa di Abraham. Capisce l'idea dell'allenatore, è un giocatore intelligente".  Poi sull'avvicinamento alla partita con il Trabzonsport dice: "Oggi ci siamo allenati su una situazione di gioco che con la Fiorentina non mi è piaciuta, una dinamica che i ragazzi sono abituati a fare perché prima facevano prima. Ma non è una critica a Fonseca. Noi abbiamo le nostre idee. C'è tanto da migliorare. Ero contento per quanto fatto con la Fiorentina perché era molto difficile fare meglio. In difesa le dinamiche sono più facili da migliorare, in attacco è più difficile e serve più tempo". Quindi Mourinho fa una battuta sul primo impatto con i tifosi: "Siamo noi, squadra, a dover creare questa empatia con loro, con il modo di giocare. Se a volte non puoi giocare bene penso che i tifosi accetteranno una performance negativa, saranno con la squadra dopo un risultato negativo. Ci sono cose non negoziabili, e penso che i tifosi capiscano molto bene l'interpretazione dell'atteggiamento. Non dobbiamo chiedere nulla a loro, è nostra responsabilità creare questa empatia".

La squadra e il battibecco di Diawara

"Ora non è il momento del turnover. Abbiamo bisogno di giocare - continua Mourinho - abbiamo fatto un bel precampionato, però ho dato minuti a tutti, nelle prime 3-4-5 partite il livello è stato basso. Abbiamo bisogno di giocare, se abbiamo qualche profilo di giocatore che dobbiamo controllare molto molto bene, perché sono giocatori di un profilo e di una storia passata di infortuni, bisogna fare attenzione. Ci sono altri giocatori che hanno bisogno di minuti per giocare, trovare intensità e ritmo. Non è il momento di fare tanti cambi". Al tecnico portoghese viene poi chiesto di Diawara, che ha avuto un battibecco con un tifoso fuori dal centro di allenamento della Roma: "L'episodio è niente. Non è un episodio di aggressività fisica, è un episodio di parole che hanno provocato una piccola reazione. Non c'è niente di speciale. È un giocatore della nostra rosa, c'è un gruppo di giocatori che non lavora con noi e Diawara sta con noi. Il mercato è aperto, fino al 31, può succedere qualcosa, ma può succedere che Diawara resti con noi e se rimane è un'opzione. È un giocatore con esperienza, qualità, un buon professionista, un uomo buono con cui abbiamo un bel rapporto, è un ragazzo fantastico. Se resta con noi è un plus, mai un problema. Per questa ragione, tanto io come società siamo tranquilli. Non è un problema".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...