Stankovic: "Sono stato della Fiorentina per settimane. Avevo anche l'abito..."

Il retroscena di mercato svelato direttamente dal tecnico del Ferencvaros alla vigilia della gara di Conference League

Dejan Stankovic abbiamo imparato a conoscerlo da allenatore negli ultimi mesi alla Sampdoria. Il risultato finale non è stato quello sperato - con la retrocessione dei blucerchiati in Serie B-, ma ha mostrato sin da subito grande empatia con la piazza e con la squadra, oltre a una grinta fuori dal comune. Insomma dal Deki calciatore poco è cambiato e anche in panchina ha provato e sta provando a trasmettere le sue idee tattiche. Dall'Italia si è trasferito in Ungheria al Ferencvaros e domani sera affronterà la Fiorentina di Vincenzo Italiano per la Conference League. Una gara importantissima perché in palio c'è anche il primo post nel girone: i viola sono avanti di due punti per questo agli ungheresi servirà soltanto una vittoria. Della sfida e di qualche retroscena legato al mercato e al passato ha parlato in conferenza proprio Stankovic. 

Ferencvaros-Fiorentina, conferenza Stankovic

Dejan Stankovic ha analizzato la prossima sfida contro la Fiorentina: "Una bella sfida, noi siamo pronti e lo eravamo anche a Firenze, dove siamo stati sottovalutati. Loro sono una squadra tosta, già qualificata ma nonostante questo si giocherà il primo posto e gli ottavi di finale. Giocheranno sicuramente più sereni e liberi da ogni pressione, avendo tanta qualità può essere un aiuto in più". Sulla gara d'andata: "La differenza è stata nella panchina lunga della Fiorentina. Noi siamo in un momento complicato: avevo solo 14 giocatori in allenamento di cui tre fuori lista, però mi aspetto altre buone notizie". Sull'importanza della Conference: "E' una Coppa validissima soprattutto per la qualità delle squadre che ci sono: il nostro girone è difficilissimo". In chiusura un curioso retroscena su un suo possibile approdo in viola: "Per due settimane sono stato un giocatore della Fiorentina: avevo fatto le visito e mi avevano preparato il vestiario, c'era Mancini in panchina. Poi con il fallimento sono rimasto alla Lazio". 

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