Juve-Milan di Coppa Italia: si va verso le porte aperte

La sfida tra le squadre di Sarri e Pioli dovrebbe essere giocata davanti ai circa 40 mila dell’Allianz ad eccezione dei residenti in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e nelle province di Savona e Pesaro-Urbino
Juve-Milan di Coppa Italia: si va verso le porte aperte© Marco Canoniero

TORINO - Juve-Milan va verso il regolare svolgimento a porte aperte con le limitazioni annunciate ieri dal club bianconero. Non è ancora stata presa una decisione definitiva, ma la linea delle porte chiuse dovrebbe essere ormai stata abbandonata. La semifinale di ritorno di Coppa Italia si giocherà all’Allianz Stadium alla presenza dei tifosi tranne quelli provenienti da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e dalle province di Savona e Pesaro-Urbino.

Scuole chiuse in Piemonte

Oggi il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha firmato l’ordinanza della chiusura delle scuole fino all’8 marzo. "A fronte della riapertura delle scuole decisa dal Governo a partire da oggi - ha spiegato Cirio - il Piemonte aveva ritenuto necessario un percorso più cauto e graduale, alla luce della sua posizione di confine e delle interconnessioni con la Lombardia".

Cirio: “Juve-Milan non è di nostra competenza”

Sulla partita tra le squadre di Sarri e Pioli è intervenuto anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio: “Non è una mia competenza o potere, il presidente del Consiglio con un decreto ha stabilito che tutti gli eventi sportivi possono svolgersi. Se il prefetto o il sindaco di Torino riterranno di porre limitazioni sarà una competenza loro”. 

Il comunicato di ieri della Juve

"Mercoledì 4 marzo la gara Juventus-Milan, valida per le semifinali di ritorno della Coppa Italia, si svolgerà regolarmente all’Allianz Stadium alla presenza dei tifosi, ma non potranno assistervi gli spettatori provenienti da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e dalle province di Savona e Pesaro e UrbinoLa conferma è arrivata dal DPCM 1 marzo 2020 - prosegue la nota -, che recita: Sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sino all’8 marzo 2020, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 del presente decreto. È fatto divieto di trasferta dei tifosi residenti nelle regioni e nelle province di cui all’allegato 2 per la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni e province; Torino non fa parte dei comuni menzionati all’allegato 1, mentre i luoghi da cui i tifosi non possono effettuare trasferte (allegato 2 del decreto) sono, appunto, le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, e le province di Savona e Pesaro e Urbino".

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