La strana sera della rinascita: Juve-Milan, ecco tutte le regole

La semifinale di ritorno di Coppa Italia all’Allianz Stadium primo test al protocollo Figc. Ammesse 300 persone con dieci giornalisti, squadre, ufficiali di gara, tv
La strana sera della rinascita: Juve-Milan, ecco tutte le regole© Getty Images

TORINO - La prima volta non si dimentica, difatti oggi all’Allianz Stadium si scrive un capitolo di storia in un certo senso. Si torna in campo tre mesi dopo Sassuolo-Brescia in condizioni in parte già provate sul campo: non è la prima volta che una partita - Juventus-Milan, ritorno delle semifinali di Coppa Italia - va in scena a porte chiuse. Ma attorno ai 90 minuti più recupero (ed eventuale coda dei rigori) passa tutto un mondo ricco di novità sostanziali. E, soprattutto, provvisorie perché lo scenario medico-sanitario in evoluzione non consente di dare indicazioni definitive (il sogno delle porte anche solo semiaperte resiste e chissà, forse ad agosto in Champions...). Però il protocollo Figc atto a contenere l’emergenza da Covid-19 c’è, esiste e va seguito per filo e per segno.

Il modello previsto considera lo stadio diviso in tre aree: Interno Stadio-zona Tecnico/Sportiva, che oltre al campo e agli spogliatoi comprende anche l’area media per le interviste flash da realizzare sul modello Bundesliga per rispettare tutte le misure igienico-sanitarie (distanza minima: un metro e mezzo); Tribune-Area Media/Tribuna Stampa; Esterno Stadio-Tv Compound/Parcheggi. Il giorno di gara sarà gestito nell’arco di dieci ore di attività e tutti i lavori di preparazione dovranno essere esauriti ben prima dell’arrivo dei protagonisti sul campo, con allegata sanificazione degli ambienti interessati. All’impianto saranno ammesse non più di 300 persone (vale per i match di serie A, i numeri si riducono nelle categorie inferiori) di cui 60 in rappresentanza della squadra ospite e in una stessa zona dello stadio non sarà ammessa la presenza di più di 130 persone nello stesso momento. Dei 300 di cui sopra fanno parte dieci giornalisti, dieci fotografi, 85 tra addetti alla produzione tv e licenziatari, 12 addetti al servizio medico e sei raccattapalle purché maggiorenni.

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