Juve, Sarri: “È il momento di tirare fuori tutto quello che abbiamo”

Il tecnico dei bianconeri: "Il sentimento prevalente è quello di aiutare i ragazzi a vincere un trofeo, di vincere per la società e per i tifosi. Non ho retropensieri su avversari o altre cose. Sono proiettato solo su di noi"
Juve, Sarri: “È il momento di tirare fuori tutto quello che abbiamo”© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Cristiano Ronaldo ancora al centro dell’attacco o Dybala falso nove: Maurizio Sarri sta provando entrambe le soluzioni, anche perché Gonzalo Higuain non sarà della partita. «E non è detto che il modo in cui partiamo sia lo stesso con cui finiamo» sottolinea durante la conferenza stampa di presentazione della finale di Coppa Italia, in programma domani sera all’Olimpico di Roma. Il tecnico bianconero sta prendendo le misure al Napoli per evitare di ripetere gli errori in campionato che hanno portato al ko del San Paolo. «Allora ci eravamo allungati e allargati troppo, concedendo facili contropiedi, abbiamo preso gol da una rimessa nostra, piccoli sbagli che non vanno ricommessi».

L’ORGOGLIO - Sarri è concentrato nel preparare la finale, mostra soltanto insofferenza quando gli si fa presente che in Italia non ha ancora vinto niente, dopo aver perso a dicembre la Supercoppa. «Ho fatto 8 promozioni da una categoria all'altra e le ho fatte tutte sul campo. Non ho saltato una categoria, dalla C1 alla B ci sono arrivato con i playoff. È un percorso difficile, sono contento di quello che ho fatto. Il sentimento prevalente è quello di aiutare i ragazzi a vincere un trofeo, di vincere per la società e per i tifosi. Non ho retropensieri su avversari o altre cose. Sono proiettato solo su di noi». E ricorda anche un dato statistico che gli sta particolarmente a cuore. «I risultati per un allenatore al primo anno di Juventus sono i migliori degli ultimi 50 anni, anche se nessuno se lo ricorda. Bisogna essere soddisfatti: certo, lavorando in un’ambiente in cui la vittoria è diventata quasi un’abitudine diventa più difficile, sappiate però che la vittoria è sempre un evento eccezionale. Ora vogliamo trasformare questo percorso in qualcosa di concreto».

IL DISCORSO - «Che cosa dirò ai ragazzi per spronarli? Che abbiamo giocato 7 mesi, poi 3 mesi di lockdown, per arrivare a disputare queste partite. Quindi è il momento di tirare fuori tutto quello che abbiamo. Giochiamo tutta la stagione per arrivare in questa fase in corsa per tutto. Ci siamo, quindi è già un merito. Però dobbiamo trovare qualcosa in più per vincere più trofei che possiamo».

MIGLIORI - «Dal punto di vista mentale abbiamo passato un periodo difficile, il quanto dipende dalla sensibilità di ognuno. Sono quei periodi inaspettati dalla vita in cui ti trovi davanti a qualcosa di mostruoso e inatteso. Non ne esci come prima. Hai la possibilità di diventare migliore o anche di uscirne peggiori. Ho trovato ragazzi migliori, più aperti, più sorridenti, più disposti al dialogo. Ho fatto anch'io un percorso perché mi sono accorto di essere molto più paziente con loro, meno intransigente».

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