Fiorentina-Juve 0-1: decide un autogol di Venuti al 91'

I bianconeri espugnano il Franchi quasi allo scadere e indirizzano la semifinale di Coppa Italia grazie a un cross di Cuadrado
Fiorentina-Juve 0-1: decide un autogol di Venuti al 91'© ANSA

Per chi organizzava il banchetto era come «una finale di Champions», per gli invitati da fuori città era il primo tempo di una «partita da 180 minuti», da incastrare nel progetto stagionale di mantenimento del quarto posto/sogno di rimonta scudetto. L'obiettivo alla portata e l'impresa al limite, insomma, sullo stesso piatto. Ma alla portata, a questo punto, c'è anche la finale di Coppa Italia dopo l'1-0 che premia la Juventus al Franchi contro una Fiorentina generosa ma poco fortunata e costretta a soccombere a un avversario che scientemente opta per una partita di puro contenimento. Finché - minuto 91 - non pensa il destino a indirizzare la semifinale, quando Rabiot serve Cuadrado e il cross teso del colombiano trasforma il pallone in veleno per l'incerto Venuti, autore suo malgrado dell'autogollonzo del secolo.

Vlahovic torna al Franchi: la coppia 2000

E visto che in Coppa Italia a parità di risultati il gol in trasferta continua a valere doppio, va da sé che al ritorno, tra 50 giorni allo Stadium, i bianconeri s'accomoderanno con il pronostico dalla loro parte. A Firenze si presenta una Juve mai così giovane nell'ultimo decennio, senza nove giocatori infortunati, con i 2000 Vlahovic e Kean in attacco più il 2001 Aké a destra nel centrocampo a cinque. Quest'ultimo non lascerà tracce, tanto da anticipare la doccia all'intervallo, di Moise pochi spunti e quanto al serbo, al primo incrocio contro la squadra che fino a gennaio era stata la sua, sul taccuino si annotano un paio di guizzi e una sana gestione del proprio fisico negli autoscontri con Igor e soci. I diecimila fischietti distribuiti ai tifosi per provare a stordire Vlahovic, cui danno pure del traditore con l'ausilio del Sommo Poeta, creano l'effetto acustico desiderato, ma non condizionano il serbo. Italiano chiede a Ikoné e Saponara di innescare Piatek, che in Coppa Italia di solito esulta per un gol: stavolta gli va male. La Juve non ha l'urgenza di condurre la partita, purché limiti gli errori. E il regalino di Perin a Bonaventura, che a porta vuota indirizza il pallone in curva, non serve. I viola prediligono la soluzione dalla distanza con Saponara e Biraghi, i bianconeri pensano a chiudere gli spazi lasciando il pallino ai rivali e rischiando soprattutto sul lato di De Sciglio, dove Ikoné ha un altro passo e con il destro sfiora il gol: a Perin non resta che soffiare sul pallone perché si spenga a fondo campo. Anche Torreira cerca di spaventare il portiere bianconero: pallone alto, as usual. E il primo tempo scorre così: la Fiorentina fa possesso sfiorando il 70% e puntando sui guizzi in profondità che vedono De Ligt attentissimo su tutti i palloni. Di Vlahovic l'unico tentativo juventino in coda, con un sinistro strozzato dall'amico Milenkovic.

Coppa Italia, autogol Venuti

È ancora Ikoné a seminare il panico in avvio di secondo tempo, quando imbeccato da Torreira approfitta di un errore di Pellegrini - mentre De Sciglio lo sta ancora cercando - e con il sinistro centra il palo. Con Perin già seduto, quello del francese sembra un gol sbagliato più che una fatalità. Detto che nella Fiorentina entra Venuti al posto di Odriozola, nella Juve ora c'è Cuadrado al posto di Aké. Si lotta, ma di occasioni da gol neanche l'ombra. All'improvviso De Sciglio vede Vlahovic che resiste a Igor e con una palombella disegnata con il mancino stuzzica Terracciano: è l'unica vera occasione del serbo, al minuto 56. Dopo una respinta di Perin su punizione di Biraghi, Allegri decide che per Kean la partita finisce qui: dentro Morata nel solco di una logica gestione di ciò che rimane di un gruppo smembrato dagli infortuni. Nella girandola di cambi, a metà ripresa è il turno di Cabral per Piatek e di Sottil per Saponara. Ma i ritmi sono sempre più bassi, Danilo di testa e Cuadrado con un destro sull'esterno della rete non scaldano i cuori. La Juve sceglie di contenere. All'inizio come alla fine. Anche Ikoné non ne ha più, entra Nico Gonzalez, mentre Duncan dà il cambio a Castrovilli. Sottil ci prova due volte, ma il portone bianconero è altrove. Nella notte di Firenze si stagliano le urla di Allegri, fino all'incredibile autorete di Venuti. La Juventus ha già voltato pagina, perché domenica contro lo Spezia riprenderà la rincorsa Champions, con quel sogno etichettato da Nedved come «quasi impossibile». Ecco, quasi...

Fiorentina-Juventus, tabellino e statistiche

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