Lazio-Juventus 2-1: Allegri dantesco, follia Alex Sandro, alla fine la luce Milik

Castellanos segna un gol per tempo e concretizza un dominio biancoceleste, spezzato solo nel finale dal gol del polacco che salva i bianconeri e manda in finale la Juve
Lazio-Juventus 2-1: Allegri dantesco, follia Alex Sandro, alla fine la luce Milik© Getty Images

"La corrispondenza della pena alla colpa, consistente nell’infliggere all’offensore la stessa lesione da lui provocata all’offeso. Nella Divina Commedia - prosegue la Treccani - è il rapporto per cui la pena alla quale sono sottoposti i peccatori nell’oltretomba riproduce – in estensione o in contrasto – i caratteri essenziali della colpa, o alcuni di essi". Nelle difficoltà già acclarate di questa stagione Allegri decide di vivere un viaggio all'inferno, uscendone a riveder le stelle solo quando il buio sembra ormai destinato ad avvolgere la sua squadra nella notte di Roma. La Lazio gioca, domina, segna, ci crede, la Juventus sopravvive e con un rarissimo guizzo offensivo, ormai materia da wwf più che sportiva, si porta a casa la sconfitta che vale la finale.

Alex Sandro, ennesima sciagura. Perin tiene viva la Juve

Alla prima occasione la Lazio fa centro: corner sul secondo palo, Castellanos svetta sul sottomesso Alex Sandro e fa capire subito che la Lazio c'è, ci crede e che piazzare il pullman davanti a Perin per speculare non è la soluzione migliore. Il contrappasso per estensione, l'insistere ormai ossessivo del tecnico juventino sul difensore brasiliano, improponibile da anni a questi livelli e ormai sembra più mandato in campo per togliere il primato di presenze al mai amato (da Max) Nedved che per essere realmente competitivi. Aggressivi i biancocelesti, manovra contratta e confusa quella della Juventus che con Vlahovic trova un'occasione sporca creata quasi per caso e per tecnica, non per manovra. Mentre la Lazio è più ficcante e rischia di far malissimo, con un paio di salvataggi all'ultimo momento, è di Bremer un'altra grande occasione per pareggiare i conti ma il colpo di testa in solitaria in area finisce alto. Il finale di tempo è horror, tra il giallo a Locatelli diffidato e Luis Alberto che manda in porta Castellanos, con Danilo a scivolare senza nerbo e l'argentino che si vede negata la doppietta solo da una grande uscita di Perin.

La pena per contrasto, l'arcangelo Milik per la finale

Dopo il contrappasso per estensione di colpa, quello per contrasto: la Lazio passa di nuovo, ancora con Castellanos, e con la beffa che Allegri soffre di più: il 2-0 biancoceleste arriva in contropiede, con la Juve che si fa sorprendere. Ancora Alex Sandro sugli scudi, in completa confusione a fare pressing sulla trequarti e la difesa scomposta in cui anche Bremer perde riferimenti e viene tradito da Danilo che tiene in gioco l'avversario e la sua doppietta. Ora si torna a giocare a calcio, quasi costretti, e la Juve mostra e si mostra: Marusic toglie a Vlahovic il tap-in vincente a porta vuota, poi il serbo manda in tilt Romagnoli e si libera il destro, a lato. Allegri inizia una danza da stregone, facendo alzare e risedere tutta la panchina, tutti si aspettano Yildiz, arriva la sostituzione di Cambiaso per Weah, con l'esterno che si lamenta visibilmente. La Lazio perde forza e sprint, pagando l'energia spesa per recuperare il risultato, e nella girandola di sostituzioni finali e relativa confusione, la giocata decisiva arriva proprio dallo statunitense, un tiraccio da ottima posizione che sarebbe destinato a uscire ma che si tramuta nel migliore degli assist per il neoentrato Milik, che piazza la zampata e fa rivedere la luce della finale alla Juventus, che le stelle le ha viste ma praticamente per tutta la partita, presa a calcio dalla Lazio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...