Il Pinerolo riparte dall'Eccellenza e... dai pinerolesi

Dal ds Salvai a mister Di Leone, passando per una rosa giovane e del territorio: i biancoblu puntano sull'identità e sul senso d'appartenenza
Il Pinerolo riparte dall'Eccellenza e... dai pinerolesi

Identità e senso d'appartenenza sono le cifre peculiari da cui è chiamato a ripartire il Pinerolo, dopo l'amara retrocessione che ha sancito il ritorno dei biancoblu in Eccellenza ad appena due anni dal grande balzo in Serie D. Lo dimostrano le scelte operate a tutti i livelli, a partire da un organigramma societario che propone una storica bandiera come Pier Paolo Salvai nelle vesti di neo direttore sportivo per arrivare ad uno staff tecnico che ha accolto il ritorno di un'istituzione del territorio come Pino Di Leone in qualità di allenatore. Alla guida di una rosa giovane come mai nel recente passato, presentata dal direttore generale Claudio Giordano presso lo Stadio Barbieri nella serata di giovedì. Giovane e pinerolese, fin d'ora e come da propositi societari. Un manipolo di interessanti ragazzi del territorio puntellato innanzitutto dagli innesti di Sinato dalla Cheraschese e Spera dal Bra, oltre che dal blocco ex Cavour composto da Pareschi, Bonelli, Cretazzo, Cuttini e Fiorillo.

«Se oggi siamo qui è grazie alle persone che mi circondano – ha spiegato il presidente Leonardo Fortunato –, perché al termine della scorsa stagione avevo perso entusiasmo e non volevo più allestire una prima squadra. Anche perché la risposta del pubblico è sempre minore e l'amministrazione ci ha completamente abbandonato». Invece la rosa è stata costruita passo dopo passo «per cercare di vivere una stagione tranquilla e serena – per dirla con mister Di Leone – verso la celebrazione del centenario della società».

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