FIRENZE - "Mario Balotelli, come Cerci, è un patrimonio del calcio italiano: è sciocco pensare che sia qui in nazionale per lo sponsor". Lo ha detto Antonio Conte, ct azzurro, dal ritiro di preparazione a Italia-Croazia. "Lui non vive il suo momento migliore,forse è meglio così. Non mi piace il sentito dire, è giusto testare e valutare un giocatore". "Un mese fa - ha detto Antonio Conte, al primo giorno di raduno a Coverciano - avrei dovuto spiegare perchè non chiamavo Balotelli, ora perchè lo chiamo. Siamo in un periodo di costruzione dopo la delusione Mondiale, e siccome non mi piace il sentito dire è giusto valutare e testare un giocatore, e capire le affinità". Sul momento di Balotelli, il ct azzurro ha ammesso che l'attaccante del Liverpool "non vive il suo momento migliore, forse è meglio così. Lui e Cerci sono un patrimonio per il calcio italiano, e Mario inoltre gioco titolare nel suo club: precludere a prescindere è una sciocchezza". Ma ora Balotelli dovrà scalare posizioni: "Mario fa parte dei 26 giocatori, è uno dei tanti: se sta bene e fa quello che dico gioca, e ciò vale per tutti. Altrimenti il cancello si chiude".
POCHI ITALIANI - "Nei giorni scorsi ho parlato con Lippi per fargli i complimenti per il terzo scudetto in Cina. Mi ha fatto notare che prima il 64% dei giocatori che giocavano in Serie A erano italiani, adesso questa percentuale si è dimezzata. È un dato che deve far riflettere sulle difficoltà che ci sono a fare il ct e su quelle che stiamo avendo a livello europeo e di nazionale". Non è la prima volta che il ct lancia questo allarme e l'invito a correre ai ripari: "Si tratta di una situazione che deve preoccuparci. Il problema è che bisogna trovare un modo per aumentare il numero di giocatori italiani in campo, sarebbe una cosa importante e positiva anche per me e per le mie scelte".
POCHI ITALIANI - "Nei giorni scorsi ho parlato con Lippi per fargli i complimenti per il terzo scudetto in Cina. Mi ha fatto notare che prima il 64% dei giocatori che giocavano in Serie A erano italiani, adesso questa percentuale si è dimezzata. È un dato che deve far riflettere sulle difficoltà che ci sono a fare il ct e su quelle che stiamo avendo a livello europeo e di nazionale". Non è la prima volta che il ct lancia questo allarme e l'invito a correre ai ripari: "Si tratta di una situazione che deve preoccuparci. Il problema è che bisogna trovare un modo per aumentare il numero di giocatori italiani in campo, sarebbe una cosa importante e positiva anche per me e per le mie scelte".
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