TORINO - Perché Massimiliano Allegri è il primo sponsor (non l’unico) di Miralem Pjanic? Perché il tecnico della Juventus “vede” il centrocampista bosniaco più adatto di qualsiasi altro eventuale concorrente a recitare il ruolo di deus ex machina della squadra bianconera? Semplice: in Europa esistono pochi altri esempi di calciatori capaci di cucire sul proprio profilo più “abiti” egualmente vincenti. C’è di tutto nel curriculum dell’ex Lione: da fermo oppure in movimento, il pallone frulla attorno alla sua intelligenza tattica.
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— Tuttosport (@tuttosport) 7 giugno 2016
DA FERMO O IN MOVIMENTO - E’ difficile che l’allenatore bicampione d’Italia decida di utilizzare il bosniaco nella posizione di regista basso, perché il modo in cui Allegri interpreta quel ruolo si attaglia a un Claudio Marchisio, a un Javier Mascherano, gente in grado di agire da schermo davanti alla muraglia difensiva. Il Principino l’ha imparato negli ultimi anni, El Jefecito è un maestro, mentre Pjanic rappresenta altro. Il tecnico bianconero lo sa benissimo, tanto è vero che fin dai primi abboccamenti è stato lo stesso Allegri ad... approfittare di conoscenze così legate a doppio filo all’ambiente di Trigoria che l’affare si è presentato meno arduo del previsto. Intendiamoci: non è fatta, però non mancano i segnali portatori di un ragionato ottimismo, come minimo. Pjanic, nelle riflessioni tattiche allegriane, sarebbe utilizzato nella doppia veste di interno e trequartista, comunque indispensabile per la causa juventina: da un lato, consentirebbe a Sami Khedira di non lasciare il ruolo scoperto in caso di malaugurati stop in futuro; dall’altro, permetterebbe all’allenatore di godersi finalmente un trequartista. Non puro né innamorato esclusivamente della porzione di territorio alle spalle delle punte, ma altrettanto efficace nel suo essere assistman, oppure coniatore di sassate dalla distanza, o ancora creatore di geniali parabole da calcio piazzato. Per informazioni, il gol su punizione che gelò Gigi Buffon a fine agosto di un anno fa all’Olimpico resta il massimo esempio dell’espressione di un’incontestabile acutezza tecnica.