Euro 2016 Italia, il saluto di Conte: «E' stato un onore. Spero sia un arrivederci»

Il ct, visibilmente emozionato, il giorno dopo l'eliminazione azzurra: «Ringrazio i ragazzi che mi hanno dato tutto. Ora in bocca al lupo a Ventura»
Euro 2016 Italia, il saluto di Conte: «E' stato un onore. Spero sia un arrivederci»© EPA

MONTPELLIER - Ha faticato per non scoppiare a piangere. Ha parlato per 4 minuti, con la voce sempre incrinata, rotta, dopo un breve esordio e un lungo silenzio, interrotto dall’applauso dei giornalisti. Conte saluta, lo attende il Chelsea: alle spalle, l’atroce rimpianto della qualificazione per le semifinali quasi arpionata, ma poi del tutto smarrita. Il ct uscente incontra la stampa a Montpellier, sede del ritiro azzurro, e parla a fatica, tradito dall’emozione. Un flusso di coscienza (senza domande e risposte: solo la sua confessione emotiva) ristretto come un caffè, amaro come un caffè. Non quello che ha bevuto Löw, profeticamente, quando nei giorni scorsi ci aveva sbeffeggiato a parole. Un profeta cattivo, questo ct della Merkel (ricordate? ). Che rabbia, già. E ora la cronaca dell’ultimo discorso da ct di Conte, l’archistar con paletta e secchiello.

PEGGIO DI IERI -Buon giorno a tutti”. Quindi resta zitto, si commuove, non riesce più a parlare. “Scusate, ma oggi è peggio di ieri”. Sta per scoppiare in lacrime. E allora tutti i giornalisti si lanciano in un applausone, l’emotività avvolge la sala che ci accoglie. Poi Conte riprende, sempre faticando a non piangere, mentre parla.

CHE ONORE -Sono emotivamente molto più coinvolto oggi di ieri. Realizzi davvero che è finita (e la voce si incrina di nuovo, ndr). Mi dispiace tanto per i ragazzi e mi dispiace per me: è stato veramente un grande onore allenarli. Mi han dato veramente tutto quello che avevano. Ci tengo a ringraziare lo staff, i cuochi. Il cuoco Andrea, che è venuto qui e ci ha permesso di sentirci a casa. Ringrazio i magazzinieri, tutti quelli che han lavorato per noi. Per me è stato un onore aver avuto a che fare con tutti loro. Un particolare ringraziamento va a Vladovich (segretario della Nazionale; ndr): sempre presente. E poi a una persona sempre molto silenziosa e molto preziosa per me nei rapporti, in tutte le situazioni: Oriali (il team manager; ndr), persona incredibile, con valori umani belli”.

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AUGURI, VENTURA -Ringrazio il presidente (Tavecchio, seduto al suo fianco; ndr): mi ha permesso di fare un’avventura straordinaria, che rimarrà impressa per sempre nel mio cuore, nella mia vita. E spero che questo sia un arrivederci e non un addio, come già ho detto ieri sera. Ringrazio anche voi giornalisti: abbiamo imparato a conoscerci in questi due anni. Io non sono una persona semplice. Siamo arrivati a un punto di grande stima reciproca. Non siamo tutti uguali: l’importante è che quando ci si conosce, poi ci siano rispetto e stima, quando si capiscono alcune cose. Mi sento in dovere di dirvi grazie per la collaborazione in questi due anni. Auguro il bene più grande possibile alla Nazionale e a Ventura, che arriverà dopo di me. Noi lasciamo una traccia importante: la traccia del lavoro. Sono convinto che il presidente e la Federazione tutta abbiano intrapreso una strada bella, che possa portare i nostri colori sempre più in alto: per farci rispettare da tutti. E questo è anche l’obiettivo che abbiamo raggiunto qui: ottenere il rispetto altrui. Tener testa ai campioni d’Europa”, cioè la Spagna, “e del mondo”, i tedeschi. Infine: “Grazie ancora di cuore a tutti quanti”. Poi si alza e se ne va. Si volta. Gli vediamo le spalle. Tremano per l’emozione.

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