TORINO - L’Uefa ci ha lavorato eccome, in questi giorni, al progetto di spostare all’anno prossimo la fase finale del campionato europeo di calcio. In ballo non c’è solo il fascino di quel nome così numericamente evocativo, Euro 2020, ma si tratta di una decisione complessa, intricata, difficile da gestire sia logisticamente che economicamente. Basti pensare che nelle sedi che ospiteranno le gare -12 città sparse in tutto il continente – sono già al lavoro i comitati organizzativi. A Roma si è insediato il gruppo di lavoro, in collaborazione tra Uefa e Figc, che sta organizzando i dettagli per l’organizzazione della gara inaugurale che si dovrà tenere all’Olimpico il 12 giugno.